
SCARLINO – Si apre uno spiraglio per la vertenza Venator. Durante l’assemblea dei lavoratori all’interno dello stabilimento, aperta anche ai rappresentanti del territorio, è stata annunciata la novità del prossimo incontro che si terrà a Roma. A convocarlo per lunedì 12 maggio il ministero del made in Italy e delle attività produttive che ha chiamato al tavolo del confronto sul futuro della fabbrica del Casone di Scarlino il management dell’azienda corporate.
Al tavolo del ministero naturalmente parteciperanno anche le rappresentanze sindacali e i rappresentanti istituzionali del territorio a partire dai sindaci dei comuni delle Colline Metallifere. Al momento di confronto ci saranno anche i parlamentari del territorio che oggi sono intervenuti di fronte ai lavoratori Venator: la senatrice Simona Petrucci e gli onorevoli Fabrizio Rossi e Marco Simiani.
A precedere l’assemblea di oggi anche una riunione ristretta con la direzione aziendale con la partecipazione del presidente della provincia di Grosseto e sindaco di Roccastrada Francesco Limatola, i sindaci Francesca Travison (Scarlino), Stefania Ulivieri (Gavorrano), Giacomo Termine (Monterotondo Marittimo) e gli assessori di Massa Marittima e Follonica. Presente in collegamento streaming anche l’assessore regionale Leonardo Marras.
Prima degli incontri ai quali ha partecipato anche la stampa gli opera, in segno di protesta e mantenere alta l’attenzione sul presente e sul futuro dello stabilimento, hanno issato una bandiera nera sulla ciminiera della fabbrica.

«Oggi abbiamo listato a lutto – scrivono le Rsu dello stabilimento – la nostra ciminiera come gesto per dimostrare il nostro stato d’animo: domani è il Primo Maggio, e non sarà per noi un giorno di festa, ma ormai per il secondo anno consecutivo una amara ricorrenza. Ancora non ci arrendiamo, ma il tempo passa e se non verrà fatto in fretta qualcosa, davvero questa sarà la fine del nostro lavoro, della nostra dignità e del futuro delle nostre famiglie. È assurdo che un sito produttivo remunerativo ed in attivo, un’azienda sempre rispettosa di tutte le regole, che ha sempre preteso da noi lavoratori la massima correttezza e che per decenni è stata all’avanguardia nella sicurezza, garantendo lavoro buono a centinaia di famiglie, possa rischiare seriamente di chiudere».
«Non è ovviamente accettabile da noi lavoratori – prosegue la nota -, e non dovrebbe esserlo dall’intera comunità. Oggi i rappresentanti politici e istituzionali del territorio hanno incontrato i lavoratori ed espresso nuovamente vicinanza e impegno per la vertenza Venator, il 12 maggio il ministero del Made in Italy ha convocato un incontro sulla crisi industriale. Ringraziamo tutti per l’impegno, ma abbiamo bisogno di una soluzione adesso, il tempo è finito, a breve gli ammortizzatori sociali termineranno, tante persone hanno già perso il lavoro. La multinazionale Venator non ha ancora dato le risposte su cosa vuol fare della fabbrica di Scarlino. È il tempo di agire o sarà troppo tardi».
Tra i presenti anche il segretario generale della Cisl della provincia di Grosseto Simone Gobbi. «Oggi sono venuto qui molto volentieri, perché è importante che le organizzazioni sindacali facciano sentire, proprio in un giorno come questo e alla vigilia del Primo Maggio, la propria vicinanza ai lavoratori. Una vicinanza che non è solo simbolica, ma che in questi anni si è concretizzata anche dal punto di vista tecnico: abbiamo partecipato alla gestione degli ammortizzatori sociali e alla definizione degli accordi necessari per la loro attivazione. È fondamentale che le persone sentano questa nostra presenza, oggi più che mai. Il messaggio lanciato con il drappo nero sulla ciminiera è un segno di lutto, ma al tempo stesso testimonia che i lavoratori sono vivi, presenti, resilienti. Resistono, sono qui e non devono essere né lasciati soli né dimenticati»