
GROSSETO – “I cittadini, nella vita quotidiana, hanno poche occasioni per riflettere sull’importanza delle società partecipate dal Comune di Grosseto. Eppure, si tratta di realtà che incidono concretamente sulla qualità dei servizi e sulla vita della comunità”. Così inizia la nota del capogruppo di opposizione del Movimento 5 Stelle Giacomo Gori sul tema delle partecipate discusso in Consiglio comunale a Grosseto.
“In queste settimane, grazie alla nostra iniziativa volta a presentare una proposta di deliberazione per valorizzare le competenze e l’esperienza di chi sarà chiamato a guidare queste società, l’attenzione su temi come il rinnovo dei consigli di amministrazione o degli amministratori, ad esempio quello di Sistema Srl, è cresciuta in modo significativo – prosegue Gori -. Durante l’ultima seduta del Consiglio comunale, la proposta non è stata votata per mancanza del numero legale. Una parte consistente della maggioranza ha abbandonato l’aula poco prima del voto. Secondo quanto dichiarato, si è trattato di un gesto di rispetto nei miei confronti, assente a causa di un grave lutto familiare”.
“Prendo atto di quanto detto e delle scelte compiute dai consiglieri di maggioranza, sindaco incluso, che ha lasciato l’aula insieme agli altri – va avanti il consigliere -. Nel frattempo, ho presentato un emendamento alla proposta di delibera, che sarà discussa nella prossima seduta del 30 aprile. L’emendamento, oltre a correggere alcuni refusi, introduce un elemento fondamentale: l’immediata eseguibilità della delibera in caso di approvazione. È un passaggio cruciale, considerando i tempi stretti a disposizione del sindaco per emanare l’atto con cui designare i nuovi amministratori delle società partecipate”.
“Personalmente, ritengo che queste società, se ben gestite e con bilanci controllati da soggetti terzi indipendenti, possano rappresentare strumenti preziosi per snellire la macchina amministrativa e introdurre innovazione nei servizi pubblici. Il problema nasce quando diventano semplici strumenti di spartizione politica: in quei casi il rischio è quello di spese fuori controllo e servizi scadenti – conclude Gori -. E visto che si è parlato di rispetto, credo sia doveroso ricordare che il rispetto va dimostrato anche verso tutta la cittadinanza, attendendo la discussione e il voto del Consiglio comunale, prima di procedere con le nuove nomine. Emanare una disposizione sindacale prima del 30 aprile, data del prossimo consiglio comunale, alla luce di quanto accaduto, non sarebbe un gesto rispettoso. Le società partecipate possono attendere qualche giorno in più senza che questo comporti alcun problema operativo”.