
GAVORRANO – «Uno spettacolo indegno, indecoroso e incompatibile con il suo ruolo, per questo chiedo le dimissioni dell’assessore alla legalità Massimo Borghi» a chiedere le dimissioni di Borghi Andrea Bartolozzi Bernardini consigliere comunale di opposizione.
«Quanto accaduto in Consiglio comunale è gravissimo. Un crollo di dignità istituzionale che non può e non deve passare sotto silenzio. Massimo Borghi, assessore comunale alla legalità (sic!), ha insultato in aula il consigliere Andrea Maule, rivolgendogli un sonoro “vaffan…”. Poi ha abbandonato l’aula sbattendo la porta con un gesto teatrale che ha tutto il sapore della maleducazione e del disprezzo verso l’istituzione che rappresenta. Ma la farsa non era ancora finita. Rientrato in aula, ha esordito urlando: “Io leggo quel ca..o che mi pare”».
«Siamo di fronte a un comportamento inaccettabile, intollerabile e soprattutto inqualificabile, tanto più grave perché messo in atto da chi dovrebbe incarnare – almeno sulla carta – i principi della legalità, del rispetto istituzionale, e della correttezza civica. Borghi ha disonorato, non solo il suo ruolo, ma l’intera giunta e l’amministrazione comunale tutta. Siede anche nel direttivo nazionale di Avviso pubblico e della Fondazione Caponnetto, due realtà che portano avanti valori altissimi di trasparenza, legalità e lotta alle mafie. Il suo comportamento è anche un oltraggio diretto a queste due fondamentali realtà civiche e morali. Un assessore alla legalità che si esprime come l’ultimo dei provocatori da social network non è un assessore: è una mina vagante. E una mina vagante, per il bene della città, va disinnescata subito» continua Bartolozzi.
«Chiedo con forza le dimissioni immediate di Massimo Borghi. Chi non è capace di contenersi, di rispettare gli altri, di onorare il decoro del proprio incarico, non può rimanere al suo posto nemmeno un minuto in più. Questo Comune merita serietà, non sceneggiate. Merita rispetto, non urla. Merita rappresentanti all’altezza del loro ruolo, non figuranti da reality. Chi ricopre un assessorato così delicato e simbolico deve essere integro, sobrio, esemplare. Non volgare, aggressivo e fuori controllo. Borghi ha scelto la seconda via. E allora, vada» conclude.