
GROSSETO – “Da Pd e sinistra la solita caciara demagogica. Nessuno di noi, a differenza di come fecero loro negli anni della giunta Bonifazi e come vorrebbe far credere oggi il partito democratico e la sinistra cittadina, è un coniglio o scappa di fronte ai veri problemi della città”. A parlare a nome di tutto il gruppo, è Andrea Guidoni, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale a Grosseto.
“Durante la seduta dell’ultimo consiglio comunale – prosegue Fdi -, abbiamo preso la decisione di far mancare il numero legale per ben due precisi motivi il primo, la maggioranza aveva già annunciato sin dal giorno precedente la volontà di rimandare il punto all’ordine del giorno, soprattutto per rispetto verso il consigliere Giacomo Gori, promotore della mozione, per il grave lutto che l’ha colpito con la perdita del genitore; il secondo: perché la mozione stessa sarebbe stata oggetto di ulteriori approfondimenti ad emendamenti, tra l’altro condivisi, che lo stesso Gori avrebbe dovuto valutare ed eventualmente approvare, in mancanza di un parere di legittimità del Segretario generale”.
“Personalmente – spiega Guidoni – nel pomeriggio del 16 aprile avevo parlato sia con il consigliere Bartolini che con il consigliere De Martis, ai quali avevo segnalato la volontà di spostare la discussione della “mozione Gori” nel prossimo consiglio straordinario, da programmare per il 30 aprile, con la presenza del consigliere Gori, così anche da avere maggior tempo a disposizione per fare ulteriori incontri di studio sulla tematica come, del resto, abbiamo in precedenza fatto per altre situazioni analoghe, dove abbiamo analizzato in più commissioni, e perché no, anche condiviso, le richieste delle minoranza”.
“Alcuni elementi della mozione Gori – commenta il capogruppo di Fdi – sono anche condivisibili, ma non certamente il testo completo, che non aveva ricevuto tecnicamente il via libera del segretario generale. È proprio per questo che sia il giorno precedente che durante il consiglio stesso, come tra l’altro aveva esposto il consigliere Amedeo Gabbrielli, abbiamo cercato di portare la minoranza verso il rinvio della discussione del punto all’ordine del giorno del consiglio. Tutto questo, nell’ottica di voler approfondire la tematica, al fine di giungere ad una soluzione condivisa. Andare al voto, come poi invece hanno richiesto i gruppi di minoranza, avrebbe significato decidere su quella proposta che, così come è, non sarebbe stata accettata e quindi non sarebbe stata più presentabile. Per questo, che siamo usciti dall’aula”.
“Rimandiamo al mittente tutte le farneticanti illazioni elencate dal Pd e dalla sinistra sulla gestione delle società partecipate da parte dell’amministrazione comunale. Enti partecipati, alcuni dei quali insigniti di riconoscimenti nazionali per l’ottima gestione, come ultimamente è stato attribuito a Sistema Srl, selezionata da “Industria Felix Magazine” fra le migliori 14 realtà nazionali su 700mila. Gli insulti in consiglio dimostrano ancora una volta l’inadeguatezza del centrosinistra a governare la città e le dinamiche consiliari. Del resto questa modesta opposizione ha dimostrato di non avere altri argomenti se non quelli, come spesso accade, di buttarla in caciara”.