
GROSSETO – Le imprese della provincia di Grosseto sono pronte ad accogliere i turisti per le festività Pasquali e del lungo ponte tra il 25 aprile i primi giorni di maggio.
“Complice la straordinaria vicinanza di queste date sul calendario 2025, le imprese guardano con un po’ più di fiducia all’avvio della stagione turistica – commentano da Confcommercio Grosseto -. Le previsioni meteo non sono particolarmente favorevoli, ma ormai sappiamo che sono frequenti gli ‘errori’ degli esperti meteorologi che troppo spesso hanno condizionato le prenotazioni e altrettanto spesso hanno fatto infuriare gli imprenditori”.
Sul fronte dei dati congiunturali generali, secondo l’ultima analisi di Confcommercio, il potere di acquisto sta crescendo più della spesa reale delle famiglie. Ciò significa che i maremmani, e più in generale gli italiani, sono prudenti nelle loro scelte di spesa. La spesa pro capite dei residenti grossetani, che nel 2024 si attesta intorno ai 21mila euro, è in netto recupero rispetto al 2020 (18.600 euro), ma secondo le proiezioni non tornerà neppure nel 2026 ai livelli pre-crisi del 2007 (21.600 euro).
“Un ruolo fondamentale continua ad averlo il turismo che anche in Maremma si conferma leva essenziale per l’economia – afferma Gabriella Orlando, direttrice di Confcommercio -. La spesa dei visitatori stranieri, in forte crescita negli ultimi decenni, ha rappresentato una vera ancora per i consumi nel nostro territorio e anche in questo periodo pasquale, che si prolunga fino al ponte del 2 maggio passando per il 25 aprile, si registrano numerose presenze che in alcune località della costa fanno già presagire il tutto esaurito”.
“Tuttavia – riprende Orlando – la lenta ripresa dei consumi è aggravata anche dalla stagnazione di redditi e salari, che in provincia di Grosseto, come nel resto d’Italia, restano significativamente inferiori rispetto a quelli dei principali partner europei. Basti pensare che, tenendo conto del costo della vita, il potere d’acquisto dei nostri stipendi è ancora inferiore del 26,5% rispetto alla Germania e del 12,2% rispetto alla Francia”. Anche considerando la diversa incidenza dei contributi sociali, la forbice resta ampia: -16,5% rispetto alla Germania e -11% rispetto alla Francia. Di fronte a questo scenario, il Centro studi di Confcommercio rivede al ribasso le previsioni di crescita del Pil in Italia: +0,8% nel 2025 e +0,9% nel 2026. A pesare sono l’instabilità dei mercati finanziari, l’incertezza sui dazi e il timore diffuso di una perdita del valore della ricchezza accumulata.
“Per imprimere una svolta alla crescita – commenta il presidente di Confcommercio Grosseto Giulio Gennari – servono investimenti, riforme strutturali e, soprattutto, un alleggerimento del carico fiscale sul ceto produttivo. Ma serve anche fiducia. Per costruirla sono fondamentali segnali chiari e la continuità nelle politiche economiche, con la volontà concreta di rimettere davvero al centro famiglie, imprese e consumi”.
L’analisi dell’Ufficio Studi conferma anche a livello locale la trasformazione dei modelli di spesa: rispetto al 2007, in provincia di Grosseto cala la spesa per alimentari (-408 euro pro capite), abbigliamento (-92 euro) e trasporti (-765 euro). “In parte – conclude Orlando – ciò è dovuto all’invecchiamento della popolazione, alla diffusione dei pasti fuori casa e a nuove modalità di mobilità. A crescere, invece, sono i consumi legati al tempo libero, alla cultura e alle comunicazioni (+316 euro), e quelli destinati alla sanità (+112 euro). Un chiaro segnale di cambiamento delle priorità nelle famiglie grossetane”.
In vista del periodo pasquale e dei ponti fino al 2 maggio, che rappresenta da sempre un momento cruciale per il commercio e il turismo locale, Confcommercio Grosseto guarda con speranza a una possibile ripresa.