
GROSSETO – «Dopo ripetute richieste e accessi agli atti, abbiamo accertato che già a giugno gli uffici comunali avevano rilevato un’evidente incongruenza tra la residenza anagrafica del Sindaco e quella del suo nucleo familiare e che tale situazione era stata resa nota a Buoncristiani. Nonostante ciò, come è ormai noto, il Sindaco non ha tempestivamente provveduto a sanare la situazione, che egli stesso ha definito con superficialità una “discrepanza”, minimizzando un fatto tutt’altro che banale». A scrivere sono i consiglieri comunali della minoranza di Follonica Emanuele Betti (Lista Pecorini), Francesco Ciompi (Follonica a Sinistra), Mirjam Giorgieri (Pd), Francesca Stella (Pd) e Andrea Pecorini (Pd) che tornano a parlare del “caso residenze” e del sindaco Matteo Buoncristiani.
«Il cosiddetto “ravvedimento operoso” ovvero quel tecnicismo che, previa ammissione della “manchevolezza” del contribuente permette di regolarizzare omessi o insufficienti versamenti e altre irregolarità fiscali, beneficiando della riduzione delle sanzioni, infatti è arrivato ben otto mesi dopo l’insediamento, e solo dopo che la minoranza ha pubblicamente sollevato la questione. Il primo cittadino nel frattempo, nonostante gli fosse stato anche messo per scritto dagli uffici immediatamente dopo la sua elezione , ha continuato a dichiarare pubblicamente di essere in regola, sostenendo che non vi fosse nulla di illegittimo nell’avere una residenza diversa da quella del proprio nucleo familiare. Nel frattempo, ha persino chiuso le porte del Consiglio Comunale per evitare che la questione fosse discussa pubblicamente».
«Oggi abbiamo appreso con sconcerto e indignazione che a giugno 2024, ovvero subito dopo la sua elezione, al Sindaco era già stato fatto presente che doveva mettersi in regola. Ma lui ha preferito fare orecchie da mercante ed ha continuato ad usufruire dell’esenzione IMU prima casa, pur non abitandoci realmente. Lo ha ammesso lui stesso alla stampa, evitando però il confronto in Consiglio. Successivamente ha affermato di aver sanato la sua posizione versando l’IMU dovuta su quella che, fino ad allora, aveva dichiarato come prima abitazione».
«Un comportamento grave per chiunque, ma ancor più per un rappresentante istituzionale. E diventa gravissimo alla luce di un elemento inquietante: il Sindaco era a conoscenza dell’anomalia già prima del Consiglio di insediamento. Omissione di un atto dovuto e tentativo di elusione fiscale non possono essere tollerati da chi dovrebbe dare l’esempio e tutelare la legalità. Ancora più inaccettabile è la scelta di banalizzare tutto, affermando per mesi che “non c’era nulla di irregolare”».
«Per tutto questo, chiediamo con fermezza le dimissioni immediate del Sindaco. La città di Follonica merita una guida trasparente, onesta, rispettosa delle regole e degna del ruolo istituzionale che rappresenta. Chi si comporta in questo modo ha perso ogni credibilità».