
GROSSETO – Una serata carica di emozioni, a Cerbaia, vicino San Casciano, al ristorante L’Artusino: è qui che la sera di venerdì 11 aprile, Roberta Lepri, scrittrice maremmana, ha ricevuto il Premio Artusino 2025, conquistando la giuria con il suo romanzo “Dna Chef” (Voland).
«Non riponevo molta speranza nella vittoria», racconta Roberta come se fosse ancora lì. E invece, tra piatti ispirati all’Artusi, profumi d’altri tempi e pagine intrise di sapore, storia e pensiero, è stata proprio lei a portarsi a casa la targa, una copia preziosa del celebre ricettario artusiano e l’applauso convinto di giurati e pubblico.
Un ex aequo con Andrea Gamannossi che partecipava con il suo “Uscio e Bottega” (Carlo Zella Editore) ha segnato formalmente il verdetto finale, ma è avere questo prestigioso premio in Maremma che ci rende tutti orgogliosi. Il romanzo – pubblicato da Voland, «Una casa editrice attenta e rispettosa degli autori», come dice l’autrice, era già stato premiato al Premio Chianti 2024. Segno questo che indica quanto i buoni libri sappiano comunque farsi strada nel tempo.
«Dna Chef è uscito nel 2023 e continua ancora nella sua marcia – dice Roberta – è davvero bello sapere che continua a creare nuovi lettori. Questo mi fa molto piacere», dice Lepri emozionata.
Dna Chef e la corsa verso il Premio Artusino 2025
La giuria dell’Artusino, composta soprattutto da giornalisti e scrittori – Paolo Ciampi, Paolo Mugnai, Francesca Tofanari, Paolo Pellegrini e Milko Chilleri – ha decretato il vincitore dopo un’attenta valutazione. Ogni giurato aveva selezionato un finalista, è stato Milko Chilleri a credere sin da subito nella forza narrativa della Lepri, portandola fino al cuore del premio. Un’intuizione vincente.
Anche lo chef del ristorante, Marco Gamannossi, ha espresso grande apprezzamento per il libro, che intreccia con leggerezza e profondità la cucina, la scrittura e le relazioni umane. Un romanzo che ha fatto compagnia a molti lettori, e che ora regala a Lepri anche un nuovo meritato riconoscimento nazionale.
Ma la scrittrice non si ferma. Dopo La Gentile, continua a scrivere: «Una storia contemporanea è già in lavorazione, ma mi piacerebbe anche tornare a pubblicare un romanzo storico, in epoca rinascimentale». Insomma, dopo Dna Chef, le idee continuano a fermentare, come un impasto ben riuscito.
E in un giorno così speciale, tornata a casa con il premio, Lepri non dimentica comunque chi le sta accanto. «Vorrei dedicare questo premio a mio figlio Dario che amo tanto – conclude – condivide con me la passione per la cucina e quella per la subacquea. A lui va il pensiero in questo momento di grande felicità».
Dal prossimo anno, il Premio Artusino si concentrerà sui romanzi storici, ma per questa edizione – e per chi ha avuto la fortuna di esserci – resterà nella memoria il sapore pieno di un libro che ha lasciato il segno. E il nome di una scrittrice maremmana, Roberta Lepri, che sa parlare al cuore di lettrici e lettori.