
GROSSETO – «La nostra compagna Gabriella Cerchiai c’è sempre stata e per questo oggi sembra impossibile che non ci sia più» a ricordarla sono Nicola Menale segretario Sinistra italiana federazione di Grosseto e Marco Sabatini ex segretario Sinistra italiana Toscana e federazione di Grosseto.
«Non è andata via solo una bella persona, colta ed appassionata, è andato via un pezzo di storia collettiva del nostro territorio. Una storia difficile ma a lunghi tratti bellissima, fatta di conquiste e progresso, di lotta e resistenza. Abbiamo vissuto insieme a Gabriella in Sel e in Sinistra italiana-Avs gli ultimi 20 anni della sua vita politica attiva. Noi che al Pci, per motivi anagrafici, non abbiamo potuto aderire, grazie a Gabriella ed ai suoi racconti quella magnifica storia l’abbiamo potuta “toccare” con mano».
«Ascoltarla era arricchirsi ed apprezzare valori e cultura che hanno impregnato una generazione, in particolare di donne, ed un’idea di politica e di vita. La sua grande esperienza, che mai ostentava, le dava strumenti per capire il presente e per guardare al futuro. Sentiamo la necessità di continuare a far vivere Gabriella affinché non si abbandoni l’importanza di pensare agli ultimi, a chi si trova in una situazione di difficoltà e chi, come noi e come tantissimi altri in questo territorio, ha avuto la fortuna di conoscerla ha il dovere di continuare a raccontarla».
Anche Marco Giuliani ha ricordato Gabriella: «Ci sarà tempo per ricordare Gabriella Cerchiai, dirigente politica con ruoli regionali e nazionali, amministratrice locale, prima donna presidente dell’istituto Autonomo case popolari, componente del CdA della Usl, tra le fondatrici della sezione locale del Tribunale del Malato, storica dirigente del Pci e del movimento delle donne. Ci sarà tempo e dovremo trovare il modo. Per stasera voglio solo ricordare una donna, una compagna, un’amica carissima».
Gabriella aveva vissuto in Russia da giovane. Ci aveva trascorso sei anni della sua vita, tra il 1958 e il 1964, frequentando l’università Lomonosov di Mosca e vivendo a stretto contatto con le sue compagne di corso e le loro famiglie. Il partito comunista all’epoca formava anche così i suoi giovani più promettenti. Per questo nel 2022, da poco iniziata la guerra in Ucraina, la intervistammo proprio sulla Russia e lei ci raccontò la situazione che stavano vivendo le famiglie delle persone con cui era ancora in contatto. Sotto vi riproponiamo l’articolo.