
FOLLONICA- «Con profondo rammarico, ci troviamo a dover affrontare una situazione che getta un’ombra imbarazzante sul sindaco di Follonica, Matteo Buoncristiani, sulla sua amministrazione e sull’intera comunità cittadina. Le recenti rivelazioni sulla questione della sua residenza pongono interrogativi seri e fondati, che non possono essere ignorati». Così si legge nella nota di Giacomo Termine, segretario provinciale del Partito Democratico.
«Il sindaco stesso ha ammesso pubblicamente di aver avuto, per un certo periodo, una residenza diversa rispetto a quella del resto della sua famiglia. Una scelta che ha avuto l’effetto diretto di consentirgli l’accesso alle agevolazioni fiscali riservate alla prima casa, evitando il pagamento di IMU e TARI maggiorata. Non si tratta quindi di illazioni o congetture: siamo di fronte a un fatto confermato, che solleva una questione politica ed etica di primo piano».
«Un sindaco deve essere il primo garante della trasparenza, della correttezza e del rispetto delle regole. Utilizzare strumenti amministrativi per ottenere vantaggi fiscali personali mina profondamente la credibilità di chi guida una comunità e offende il principio di equità che dovrebbe ispirare l’azione pubblica».
«Desidero esprimere un sincero ringraziamento al Partito Democratico di Follonica, al gruppo consiliare del Pd, alla lista civica PrimaVera Civica, a Follonica a Sinistra e alla Lista Pecorini Sindaco per il lavoro puntuale e responsabile che stanno portando avanti. Stanno dimostrando di non voltarsi dall’altra parte, ma di affrontare con serietà e senso delle istituzioni una vicenda che sta turbando la comunità follonichese».
«Proprio per rispetto verso i cittadini, riteniamo inoltre indispensabile un approfondimento giuridico in merito alla posizione del sindaco in fase di candidatura. È necessario verificare se la sua situazione anagrafica e fiscale fosse pienamente conforme alle norme che regolano l’eleggibilità. Follonica merita una guida credibile, limpida e coerente con i valori dell’etica pubblica. Davanti a questa vicenda, il silenzio o il tentativo di minimizzare non sono accettabili. Chiediamo chiarezza, responsabilità e, se necessario, conseguenze concrete nell’interesse della città e della fiducia dei cittadini».