
GROSSETO – Il pane buttato era caduto. A dirlo l’amministrazione comunale di Grosseto che risponde ad alcune mamme che avevano lamentato il fatto che il pane destinato alla mensa scolastica della scuola elementare di via Giotto fosse stato gettato nei cassonetti. Il pane, già tagliato a fette, era contenuto in buste di plastica con piccoli forellini, quelle che spesso si usano proprio per questo genere di alimenti.
«I tre filoni sono stati rinvenuti presso i cassonetti poiché all’addetta incaricata, durante la fase di predisposizione di questi sul carrello presente nel cucinotto, mentre si stava recando nel refettorio per posizionarli sui tavoli, accidentalmente sono caduti sul pavimento – spiega l’amministrazione comunale di Grosseto -. Correttamente l’addetta ha provveduto ad alienare i filoni di pane, peraltro confezionati in pellicola microforata, caduti sul pavimento bagnato a causa della antecedente attività di riempimento delle brocche attraverso il sistema di filtraggio dell’acqua presente nel cucinotto. In tal senso si ritiene, pertanto, che il personale della ditta che gestisce l’appalto in questione abbia agito nel pieno rispetto delle basilari norme igienico sanitarie, così come definito dalle relative procedure, garantendo non solo la sicurezza alimentare ma anche quella dell’utente finale. Nel plesso oggetto della segnalazione le presenze per la refezione scolastica sono all’incirca 280, riferite a bambini, di diverse fasce di età, e circa 30 adulti tra personale Ata e insegnanti».
«Nei plessi scolastici comunali, laddove è previsto il servizio di refezione, così come da normativa, viene adottato un menu vidimato dall’azienda Usl competente per il territorio, nel rispetto delle linee guida regionali, così da proporre ai fruitori del servizio un menu bilanciato a sostegno di quella che viene indicata come una sana educazione alimentare. Il menu adottato propone una pietanza per portata, inerente al primo, al secondo piatto e al contorno, e questo implica che l’utenza nel momento della fruizione del pasto non sia nella possibilità di scegliere se ricevere o meno la pietanza: che si tratti di un primo piatto, un secondo, un contorno, della frutta o del pane, l’alimento viene comunque servito agli alunni proprio al fine di stimolarli non solo a imparare a percepire sapori magari non consueti, ma anche a imparare a “vedere” piatti non noti, anche nei confronti di quelle pietanze che non riscontrano pienamente gradibilità al loro gusto».
«La preparazione dei pasti completa per i vari terminali avviene giornalmente attraverso lo scarico dei dati provenienti dal sistema di prenotazione pasti. Per composizione del pasto completa si intende tutto ciò che è previsto nel menu, compresi gli accessori quali pane acqua e frutta. Quanto sopra garantisce che i pasti siano allineati con le effettive presenze giornaliere e differenziati in quantità per ogni plesso (scuola di riferimento) con l’obiettivo di ridurre lo spreco alimentare. Tuttavia, la procedura interna della ditta aggiudicataria del servizio prevede anche la preparazione di alcuni pasti aggiuntivi per ogni scuola, al fine di gestire eventuali difformità nell’alimentazione o imprevisti come, per esempio, la caduta di un piatto» conclude.