
FOLLONICA – Il sindaco Matteo Buoncristiani ha nuovamente parlato del caso residenze. A margine della seduta a porte chiuse nella quale ha risposte alle domande dell’opposizione ha poi diffuso una nota sulla vicenda della residenza fittizia, ammettendo di aver pagato ora le tasse dovute per la seconda casa che aveva invece considerato come prima.
«Nonostante avessi già rilasciato delle dichiarazioni ai giornalisti – dice Buoncristiani -, torno sul caso della mia residenza per fare definitiva chiarezza. Premetto che nulla è cambiato relativamente alla legittimità della mia situazione, che ha visto me e mia moglie per un periodo avere residenze diverse: per chiarire ogni dubbio, ho chiesto di poter saldare tutti i possibili importi in favore del Comune, relativi alla mia condizione, per l’esattezza ho versato all’Ente circa 1.800 euro, che coprono gli importi massimi di Tari e Imu, anche ciò che probabilmente non mi spettava totalmente. Ho infatti pagato come se avessi sempre avuto una seconda casa, nonostante non sia stato così, visto che la mia abitazione è stata per me un centro d’interesse (lì continuavo ad avere documenti ed effetti personali), perché è rimasta nella mia disponibilità e – seppur parzialmente – ho continuato ad utilizzarla, salvo alcune settimane d’estate in cui l’ho affittata. Ho deciso di saldare i tributi per dimostrare che la mia prerogativa è sempre stata e sarà quella di essere corretto. Sono infatti mortificato di aver dato adito a un vortice di polemiche».
«Mi hanno voluto far passare – dice ancora – come una persona poco trasparente, quasi un delinquente, ma sapete che non è così. Sono una persona estremamente riservata, la famiglia per me viene prima di tutto: proprio per questo motivo sulle quindici domande dell’opposizione ho chiesto personalmente al presidente del Consiglio comunale Alberto Aloisi di affrontare la seduta a porte chiuse, perché tutto avrei voluto fuorché coinvolgere la mia famiglia, mia moglie e mio figlio, in questa vicenda. E’ la stessa procedura usata in tutte le situazioni simili, in questo e in altri mandati».
«Spero che questa giornata – conclude il sindaco – segni la fine di questa triste vicenda, addirittura uno scandalo, residenza-gate, come è stato definito. Colgo quindi l’occasione per chiedere a tutti – me compreso – di alzare il livello del dibattito, che è davvero sceso sotto il limite consentito. Parliamo della città, parliamo dei progetti per Follonica, parliamo del futuro. A questo proposito vi annuncio che nei prossimi giorni convocherò un momento di approfondimento per quanto fatto finora per la città e quanto sarà fatto dalla mia squadra nei prossimi giorni».
E invece la storia del caso residenze non finisce oggi perché dall’opposizione è arrivata proprio oggi una nuova denuncia di altre situazioni simili a quella del sindaco tra i suoi assessori. Nel frattempo, appena terminata la seduta a porte chiuse, i tre capigruppo di minoranza hanno chiesto ufficialmente le dimissioni del sindaco. «Per come è andata la seduta e le risposte che sono state date ci sono motivi per chiedere le dimissioni – dicono i tre capigruppo Francesco Ciompi, Andrea Pecorini e Emanule Betti – il nostro lavoro ha sollevato una questione che andava affrontata e risolta molto prima.
Siamo ormai fuori tempo massimo, e non è accettabile che un primo cittadino gestisca un Consiglio comunale così importante e sentito dalla cittadinanza a porte chiuse, senza garantire la trasparenza che il suo ruolo impone, né quel senso di responsabilità che dovrebbe dimostrare».
«Alla luce delle risposte che ci sono state date, chiediamo convintamente le dimissioni del sindaco Matteo Buoncristiani. I sospetti erano fondati. Anzi, erano più che fondati. Il Sindaco ha provato a spostare l’attenzione dicendo: “spero che da ora in avanti si parli di contenuti”».
«Noi siamo qui per parlare di contenuti, e lo siamo sempre stati. Lo abbiamo dimostrato in questi mesi di opposizione. Tuttavia, sul Residence Gate c’è ancora molto da chiarire. È quanto ho ribadito anche al sindaco Matteo Buoncristiani, perché le criticità emerse dai nostri accessi agli atti non riguardano solo lui. Va ricordato, tra l’altro, che il nome del Sindaco non è emerso da noi, ma è stato reso pubblico dalla stampa. Mi sento quindi di affermare che, purtroppo, il Residence Gate non si chiude qui».