
GROSSETO – Se la felicità dei ragazzi è come quella del professore è già un successo. Marco Sozzi, docente di scienze al liceo scientifico di Grosseto racconta con un entusiasmo travolgente di un percorso davvero brillante: quello che ha portato i giovani Lorenzo Berti e Fausto Spadi, entrambi grossetani, in finale ai campionati italiani di Astronomia.
Berti e Spadi sono tra i primi 32 in Italia della categoria Senior, qualificati per le finali nazionali si terranno a maggio, nella città di Teramo.
Lorenzo Berti e Fausto Spadi sono due dei tre toscani qualificati nelle finali della categoria. «Il terzo è Francesco Manetti (qualificato ai mondiali nel 2023 ) di Carrara – dice il professor Sozzi – allievo del bravissimo professore Luca Angeloni ormai un amico , visto che abbiamo condiviso ormai cinque delle precedenti finali nazionali».
Il liceo scientifico, per l’ottava volta in finale con Lorenzo e Fausto
«Lorenzo e Fausto frequentano la classe terza del liceo scientifico – racconta Sozzi – e hanno fatto parte di un corso di introduzione all’astronomia e preparazione ai campionato italiani. Un corso che valorizza le nostre giovani eccellenze. Per la nostra scuola questa è l’ottava volta in 10 anni che si è raggiunto questo magnifico risultato. Un plauso va anche a tutti gli altri partecipanti al corso di Astronomia 2024/25 che la nostra scuola mi affida da una decina di anni».
«Come formazione sono un geofisico e in questo corso, aperto a tutti gli studenti che vogliono partecipare, cerco di trasmettere la passione per l’astronomia – prosegue Sozzi – Dal 2023 in poi abbiamo avuto sempre più iscrizioni e l’entusiasmo e l’interesse dei giovani mi rendono sempre orgoglioso al di là dei risultati che si possano ottenere».
Questo 2025 è arrivata un’altra soddisfazione. «Tutto il gruppo di ragazzi anche questo anno è stato davvero molto brillante – racconta Sozzi – si sono fatti valere in varie categorie. Lorenzo e Fausto sono arrivati in finale, tra i primi 32 tra circa 12mila concorrenti da tutta Italia, è una vera soddisfazione per tutti noi».
Il fine ultimo è sempre quello di puntare lontano. «Al di là della partecipazione al concorso lo scopo principale del corso e delle varie prove che i ragazzi affrontano (per la maggior parte problemi di fisica applicata all’astronomia) è quello di appassionare i giovani alla scienza – racconta il professore – è una materia interdisciplinare, si va dalla chimica alla fisica dalla biologia alla matematica».
«A tutto il gruppo dei corsisti va riconosciuto che sono ragazzi stupendi – precisa Sozzi – hanno messo in campo una passione indescrivibile talvolta accantonando i loro impegni, per seguire un corso che è partito il 10 novembre e con il quale ho cercato di dare una preparazione valida nel tempo che avevamo a disposizione. Hanno fatto molto anche a casa e sono davvero gratificato del loto impegno».
«La finalità di tutto questo – conclude il professor Sozzi – è appassionare i giovani al mondo della scienza. Perché il piacere di padroneggiare varie discipline dà anche il senso di una estensione delle proprie capacità. Il corso e il concorso sono piccoli episodi nella vita di uno studente, ma per esperienza so che a volte sono proprio i piccoli episodi che segnano il percorso di tutti noi, e che possono essere origine di scelte di vita importanti e decisive».
Dopo l’entusiasmo, la testa ora torna sulle formule e sui calcoli. Il telescopio, puntato su maggio. Carissimi Lorenzo e Fausto, “per aspera ad astra” da tutta la redazione de il Giunco.net.