
GROSSETO – È stato pubblicato sul sito del Ministero delle Imprese e del Made in Italy il “Decreto per l’autoproduzione Pmi”, che mette a disposizione 320 milioni di euro per finanziare gli interventi di installazione di impianti rinnovabili per le piccole e medie imprese.
“Da una prima lettura del decreto – commenta il direttore di Cna Grosseto,Anna Rita Bramerini– notiamo che la tempistica per la presentazione delle domande risulti troppo stretta, con il rischio che una misura tanto attesa non ottenga i risultati sperati”.
Il decreto definisce le procedure necessarie per accedere alle risorse che finanzieranno gli interventi di autoproduzione per impianti solari fotovoltaici o mini-eolici che le imprese potranno realizzare nei propri siti produttivi, abbattendo così i costi energetici. Ogni impresa potrà presentare una sola domanda di agevolazione, tra il 4 aprile e il 5 maggio 2025, per un ammontare di spese ammissibili non inferiore a 30mila euro e non superiore a un milione.
“La misura è certamente positiva – continua Bramerini -, ma è difficile immaginare che tutte le imprese interessate possano presentare la domanda in un arco di tempo così ristretto. Non solo, un’altra criticità si trova nelle modalità di presentazione della domanda. Infatti, le imprese dovranno richiedere i finanziamenti tramite il sito di ‘Invitalia’, inserendo un fitto elenco di documenti tecnici, con il rischio che il meccanismo ‘a sportello’ escluda tutte quelle domande che non risultino formalmente perfette”.
“Un’altra criticità – afferma Bramerini – è legata al rimando al Registro Enea per le tecnologie fotovoltaiche utilizzabili, dato che potrebbe rappresentare un elemento di difficoltà per il reperimento degli strumenti necessari per l’installazione degli impianti. Dopo l’insuccesso della misura Transizione 5.0, quindi, Cna non mancherà nell’evidenziare in tutte le sedi opportune le problematiche del decreto”.
“Non possiamo permettere – conclude il direttore – che le imprese perdano un’opportunità così preziosa. È necessario, dato che parliamo di un tema particolarmente delicato come quello dei costi energetici, che il decreto sia rivisto, al fine di permettere a tutti i soggetti interessati di presentare correttamente la domanda e ottenere eventualmente i finanziamenti”.