
FOLLONICA – “Negli ultimi giorni, qua su Follonica molte famiglie con figli disabili si sono trovate improvvisamente di fronte a una realtà allarmante e ingiusta: l’introduzione di costi insostenibili (fino a 25 euro all’ora, e si parla di compartecipazione!) per i servizi di educative domiciliari a partire dal mese prossimo”. A protestare sono i genitori dell’associazione Biglie Sciolte.
“Sembra che il Coeso abbia modificato il regolamento lo scorso anno, ma le famiglie ne sono venute a conoscenza solo in questi giorni – proseguono -. Un cambiamento che non solo mette in discussione il diritto all’assistenza, ma rappresenta anche una palese violazione dei principi di uguaglianza e di inclusione sociale. Le poche ore di educative domiciliari hanno sempre rappresentato un sostegno fondamentale per le famiglie che si trovano a dover affrontare quotidianamente le sfide legate alla disabilità. Questi servizi non sono solo un aiuto pratico, ma un elemento essenziale per garantire una qualità della vita dignitosa per le persone con disabilità e per i loro cari. Tuttavia, l’improvviso passaggio a un sistema a pagamento andrebbe a creare un onere insostenibile per molte famiglie (salve dai pagamenti, o con una compartecipazione minima solo quelle poche famiglie con un isee molto basso ) già costrette a dover provvedere al pagamento delle terapie private vista l’inadeguatezza del pubblico”.
“Il costo delle educative domiciliari, fissato a tariffe inaccettabili, rischia di escludere dalla possibilità di accesso a questi servizi le famiglie, costringendole a rinunciare a un supporto fondamentale – proseguono i genitori -. Questa situazione non solo crea una disparità di accesso ai servizi, ma mette a rischio il benessere e lo sviluppo delle persone con disabilità, privandole di opportunità di crescita e socializzazione. È inaccettabile che in un paese civile, dove i diritti delle persone disabili dovrebbero essere tutelati e promossi, si assista a una tale involuzione. Le famiglie si sentono abbandonate, lasciate sole a fronteggiare un sistema che, invece di supportarle, le penalizza. È necessario un intervento immediato da parte delle istituzioni locali per ripristinare il diritto all’assistenza gratuita e garantire che tutti possano accedere ai servizi di cui hanno bisogno”.
“Chiediamo a gran voce che venga rivisto il nuovo sistema di tariffe e formulato per lo meno in maniera più adeguata – concludono dall’associazione Biglie Sciolte -. La solidarietà sociale non può essere ridotta a un costo, ma deve essere considerata un investimento nel futuro di tutti noi. È tempo di far sentire la nostra voce e di unire le forze per rivendicare i diritti di chi, purtroppo, spesso non ha la possibilità di farlo. Non possiamo rimanere in silenzio di fronte a un’ingiustizia così evidente. Le famiglie con figli disabili meritano rispetto, dignità e, soprattutto, l’accesso a servizi essenziali senza dover affrontare ulteriori oneri economici. Insieme, possiamo fare la differenza. Uniamo le nostre forze per chiedere il ripristino delle educative domiciliari gratuite e per garantire un futuro migliore e più giusto per tutti”.