
GROSSETO – «Con la preterizione iniziale della nota pubblicata dal media il 21 marzo, chiaro esempio di Excusatio non petita accusatio manifesta, Uil Frl passa dall’offendere il solo Governatore della Misericordia ad offendere un’intera comunità, cioè l’Arciconfraternita intera con i suoi confratelli, volontari, lavoratori ed amministratori, insistendo in asserzioni incomplete, errate e non rispondenti a verità palesando quale fosse l’intento già della prima nota inviata alla stampa, cioè cercare di influenzare con una campagna mediatica sensazionalistica e ingiustamente denigratoria le decisioni del magistrato della Misericordia di Grosseto» a rispondere è il governatore della Misericordia di Grosseto Edoardo Boggi.
«A smentita delle infondate accuse del sindacato sull’assenza di consapevolezza da parte dell’Ente del proprio ruolo di “datore di lavoro” si rappresenta che con l’attuale dirigenza nel corso degli anni sono aumentati i dipendenti. Quella fatta dal sindacato è nuovamente e volutamente una esposizione parziale e faziosa dei fatti avvenuti e delle norme applicabili al caso concreto, che si contesta integralmente, e manifesta una totale misconoscenza dello statuto dell’Arciconfraternita, delle regole di comportamento per lavoratori e volontari e delle sanzioni disciplinari poste dal Ccnl di categoria nonché della nozione stessa di contratto a prestazioni corrispettive com’è quello di lavoro. Questo modo di procedere dimostra ancor più l’assenza di argomenti validi per controbattere nel merito ai provvedimenti adottati dalla Misericordia di Grosseto» prosegue la nota.
«Viene anche detto che il governatore pretende che gli si obbedisca ciecamente. Mai affermazione è stata più lontana dal vero, giacché, peraltro, il magistrato che ha preso il provvedimento è un organo collegiale, ma su questo, come già detto, il sindacato nemmeno ha provveduto a documentarsene… Il lavoratore, se lo ritiene ingiusto, ha tutto il diritto di impugnare il licenziamento con i procedimenti messi a sua disposizione dalla legge, senza bisogno di minacciare strumentalmente il ricorso ad essi a mezzo stampa, e nelle sedi opportune, nelle quali Misericordia di Grosseto esporrà e dimostrerà le ragioni della legittimità del proprio operato. Peraltro, si segnala che il sindacato Uil Fpl di Grosseto, non ha dichiarato nelle proprie note di agire a nome e con il consenso del dipendente oggetto del provvedimento. E anche per questo che l’Arciconfraternita non intende rilevare a mezzo stampa i fatti che lo riguardano. È stato preannunciato un presidio, liberi di farlo, ma ci si chiede se davvero sia questa la “giusta causa” per cui fare una protesta sindacale o sia solo un pretesto per farsi, forse a torto, un po’ di pubblicità prendendo però di mira i bersagli sbagliati».