
GROSSETO – Il Centro Sportivo di Roselle sarà il “Centro Sportivo Carlo Pucci”. La Giunta del Comune di Grosseto ha approvato la proposta di intitolazione presentata dall’Us Grosseto 1912: “Con questo atto rendiamo finalmente onore al “ragazzo in biancorosso” che ha fatto sognare i tifosi grossetani”.
Presto il nome di Carlo Pucci accoglierà ogni giovane che si allena inseguendo la passione del pallone con impegno e sacrificio. Con orgoglio, il Centro Sportivo di Roselle sarà il Centro Sportivo Carlo Pucci”. Soddisfatto Giovanni Lamioni, proprietario dal 2022 dell’Us Grosseto 1912: “Da quando, con determinazione e amore, la mia famiglia ha acquistato il Grosseto calcio, è stato un mio grande desiderio quello di rendere omaggio a Carlo, un uomo che è stato molto di più di un giocatore, molto di più di uno sportivo: Carlo ha incarnato con la sua vita, sul campo e fuori dal campo, i valori di dedizione, di talento e di lealtà che ispireranno altre generazioni di giovani. Questa città gli deve molto e con questo riconoscimento ci sarà un’occasione in più per raccontare, a chi ancora non la conosce, la storia di questo straordinario, romantico biancorosso”.
259 presenze dal 1949 al 1960 con il Grosseto, 12 campionati tra serie D e serie C, il “capitano” degli anni Cinquanta e Sessanta: questo era Carlo “Carletto” Pucci sul campo, se i numeri bastassero a definire la storia di un uomo. Invece Carlo ha impresso qualcosa di molto più grande: la passione e la lealtà. Legatissimo alla sua famiglia e alla sua terra, Carlo ha dato tutto se stesso in ogni gara facendosi portavoce di un insieme di valori che lo hanno accompagnato per tutta la vita, anche quando ha “appeso la maglia al chiodo”. L’amore per il tennis, l’impegno nel CONI provinciale, poi il ritorno nel calcio come allenatore delle giovanili e nel “suo” Grosseto dove fu il braccio destro di Mario Genta quando il Grosseto fu promosso in C nella stagione indimenticabile 1972-73. Quella maglia biancorossa per Carlo Pucci fu il tatuaggio sulla sua pelle: ha sempre seguito le sorti del Grifone fino a quando ha potuto e ha affidato se stesso alle pagine di una bellissima biografia “Un ragazzo in biancorosso”.
“Carlo ha amato così tanto la sua città e lo sport che non si è mai sognato di cedere a nessuna lusinga calcistica che lo avrebbe portato lontano da Grosseto. La sua identità si fonde con quella di questa città e di questa squadra alla quale ha dato tantissimo. Sono sicuro che oggi Carlo sarebbe felice” ha detto il fratello Dario.
L’Us Grosseto ringrazia il Comune di Grosseto, gli uffici, il Sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’Assessore allo sport Fabrizio Rossi che ha seguito fin dall’inizio l’iter della proposta di intitolazione.