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GROSSETO – Una gita studentesca che si trasforma in tragedia. In queste ore la Maremma è scossa da un dolore immenso dopo la tragica morte della 19enne Aurora Bellini, deceduta martedì 18 marzo sul traghetto tra Napoli e Palermo mentre era in gita con la scuola.
Un dolore per una giovane vita strappata all’affetto della famiglia e degli amici che la Maremma purtroppo conosce bene. Oggi, 20 marzo, è infatti il nono anniversario della tragedia Erasmus del 2016 in cui morirono 13 studentesse italiane, tra cui la 21enne Elena Maestrini di Gavorrano.
Un caso che ha lasciato sconforto e rabbia nell’opinione pubblica, ma soprattutto nelle vite dei genitori di Elena che non hanno mai ricevuto giustizia. Dopo anni di estenuanti battaglie legali e tre archiviazioni del caso da parte della magistratura spagnola, infine l’autista del pullman, l’unico imputato per la tragedia, è deceduto nel 2023, poco prima dell’inizio del processo.
«Da allora è ovviamente tutto fermo – dice Gabriele Maestrini, padre di Elena -. Senza imputato il processo penale è stato annullato. Un altro brutto colpo per le famiglie delle vittime perché ci aspettavamo molte risposte da quel processo, oltre al fatto che dovevano emergere le corresponsabilità dell’accaduto».
L’esposto contro due giudici spagnoli
Gabriele Maestrini in questi anni si è rivolto a chiunque, dai capi di Stato all’ambasciata spagnola, ma nonostante la solidarietà verbale, di fatto le famiglie si sono sentite lasciate sole nella loro battaglia per ottenere giustizia. Chi conosce la vicenda sa, però, che Gabriele Maestrini non è una persona che si arrende. C’è una nuova strada che sta percorrendo in queste settimane. Maestrini, in collaborazione con uno studio legale spagnolo, ha presentato un esposto contro i due giudici che negli anni avevano cercato di archiviare il caso ben tre volte; l’8 novembre 2016, il 13 settembre 2017 e l’8 maggio 2019.
“Si ritiene – si legge nel documento – che i giudici abbiano deliberatamente agito in modo ingiusto, contravvenendo alle prove disponibili e ostacolando il corso della giustizia. Pertanto, in base all’articolo 446 del Codice Penale spagnolo, si chiede alla Procura del Tribunale Superiore di Giustizia della Catalogna di rivalutare il caso e avviare un’indagine per prevaricazione giudiziaria“.
«Non credo – dice il padre di Elena – che si otterrà niente, ma ci ho voluto provare lo stesso. Ancora non so nemmeno se l’esposto verrà accettato o respinto. Stiamo aspettando una risposta».
Domani le commemorazioni delle vittime
I genitori di Elena, Roberta e Gabriele, saranno presenti alle due commemorazioni che sono in programma in Toscana nella giornata di oggi, 20 marzo: la mattina alle 9.30 alla Facoltà di economia e management di Firenze dove, oltre a Elena, saranno ricordate anche le altre due studentesse toscane morte nell’incidente: Lucrezia Borghi e Valentina Gallo. All’incontro, oltre alle famiglie Gallo e Maestrini, saranno presenti la rettrice Alessandra Petrucci, la delegata ai rapporti internazionali e accordi multilaterali Giorgia Giovannetti, la direttrice del Dipartimento di scienze per l’economia e l’impresa Maria Elvira Mancino e il presidente della scuola di economia e management Andrea Paci.
Nel pomeriggio alle 17 ci celebrerà invece la tradizionale commemorazione al parco dell’associazione Auser a Bagno di Gavorrano. Nel “Giardino dei Sogni” sarà posto un mazzo di fiori ai piedi dell’albero piantato in memoria di Elena.
Sull’incidente Erasmus IlGiunco.net ha prodotto un podcast a cinque puntate dal titolo “La figlia d’Europa”. Lo potete ascoltare a questo LINK.