
GROSSETO – Il mistero delle ossa di Grosseto non trova per il momento una soluzione. In attesa dei risultati che arriveranno dalle indagini archeologiche sui ritrovamenti, è difficile capire il motivo legato alla presenza delle ossa sotto il piano stradale dell’edificio dell’ex ospedale che negli ultimi anni aveva ospitato gli uffici dell’anagrafe del comune di Grosseto.

Quello due giorni fa è il terzo ritrovamento da quando è stato aperto il cantiere. Ma se nei primi due casi la quantità di ossa era minima, questa volta il loro numero, si tratta infatti di centinaia di ossa, ha aperto un caso destando molta curiosità nell’opinione pubblica oltre che l’attenzione della Procura della Repubblica che ha sequestrato tutto il materiale ritrovato.
Andando a ripercorre la storie di quell’area del centro storico di Grosseto la presenza di un ospedale risale a prima del 1700. I primi dati epidemiologici però si hanno a partire dal 1860 con il Regio Ospedale dalla Misericordia.
Secondo le ricerche dello storico Umberto Carini, medico, per anni presidente della pro loco, dai documenti dell’epoca è possibile ricostruire le epidemie del IXX e XX secolo. Parliamo in questo caso di colera, di malaria e anche dell’influenza spagnola in tempi più recenti.
«Il colera – si legge nelle precise ricerche di Carini, esplose a Grosseto nell’estate del 1850 e precisamente dal 17 agosto al 23 settembre.dalla Misericordia l’assistenza domiciliare dei malati e i casi più gravi vennero traspostati in ospedale, per una stima di 168 trasportati in ospedale e 421 assistiti a domicilio. 98 furono i decessi.
«Secondo “le tavole di statistica medica della Maremma Toscana ( Firenze 1844), le febbri malariche colpirono il 60% degli abitanti del grossetano. Nel 1864 ci furono 1966 ricoveri in Ospedale con 46 decessi per malaria perniciosa; gran parte delle morti non avveniva in Ospedale ma nelle case e nelle campagne».
«Nella epidemia di influenza “spagnola” del 1918 che fece il Italia oltre 600000 morti Grosseto, stando ai dati a disposizione, ebbe un numero di decessi oscillante tra le 150 e le 200 persone, su un numero di 16000 abitanti ( una mortalità vicina al 10% totale) di una minima parte in Ospedale».
Come detto il mistero resta aperto, anche perché dalla quantità di ossa ritrovate quel luogo potrebbe anche considerato una fossa comune. Il punto preciso di ritrovamento è stato localizzato nella zona dove era presente una vecchia tubazione a servizio dell’edificio. La condotta in questione risale agli anni ’40 del novecento e questo è facilmente riscontrabile dal materiale della tubazione.