
FOLLONICA – “Ci scusiamo in anticipo se, ancora una volta, le donne, le giovani donne e tutti coloro che credono che ci sia qualcosa per cui lottare hanno l’ardire di sollevare questioni irrilevanti e sterili”. Così inizia l’intervento delle donne e degli uomini della segreteria e del gruppo consiliare del Pd follonichese.
“Sicuramente stiamo ponendo l’attenzione su temi futili, come il diritto di essere chiamate con la declinazione femminile delle parole invece che con quella maschile – proseguono -. Senza considerare che non ci va mai bene niente, come gli auguri o le mimose regalate in occasione dell’8 marzo. Dopotutto, ci sono cose ben più importanti. Una di queste potrebbe effettivamente essere l’istituzione della nuova Commissione per le politiche di genere, oppure anche questa rientra tra le questioni da accantonare in vista di altre priorità? Sarebbe utile saperlo, così per imparare a distinguere ciò che conta da ciò che può essere ignorato”.
“Negli anni passati, il lavoro svolto in materia di politiche di genere non è stato solo simbolico – dichiara il Pd -. I progetti e le iniziative che hanno preso vita non sono il frutto di un vezzo, ma di una necessità. Discriminazione sul lavoro e disparità salariale, violenza di genere e prevenzione degli abusi, empowerment femminile e leadership delle donne, contrasto all’omofobia e diritti Lgbtqai+, accessibilità e inclusione delle persone con disabilità, educazione alle differenze e al rispetto nelle scuole: questi sono alcuni temi ricordati da Marchetti, ex presidente di una Commissione che è stata punto di riferimento per associazioni, scuole e altre istituzioni locali”.
“Le politiche simboliche sono comunque politiche proseguono i Dem -. Così come non decidere è una scelta. Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale, l’assessora Goti ha dichiarato di voler mantenere l’adesione alla rete Ready e istituire la Commissione per le politiche di genere. Se all’interno della maggioranza di centrodestra ci sono divisioni che rallentano questi percorsi, il problema è politico. Occorre trasparenza, coesione e volontà di considerare queste azioni non accessorie”.
“Lo scorso ottobre, i gruppi di opposizione consiliare avevano presentato una mozione, proprio per istituire la Commissione e affrontare le disuguaglianze di genere in modo strutturato. Bocciata – conclude il Pd -. L’amministrazione è davvero intenzionata a dare seguito alle proprie dichiarazioni o tutto si fermerà ancora una volta per conflitti interni? Auspichiamo che il sindaco riesca a fare sintesi e arrivare a un risultato, che vada oltre all’illuminazione in giallo di un edificio”.