
GROSSETO – «Abbiamo fatto progressi sulla parità di genere ma “meglio” non è abbastanza» a dirlo Viola Lamioni, 27 anni, business strategy and finance manager di Lamioni Holding, intervenendo in occasione della Giornata internazionale della donna 2025.
«L’obiettivo di sviluppo sostenibile numero 5 delle Nazioni unite prevede il raggiungimento della “piena ed effettiva partecipazione femminile e pari opportunità di leadership a ogni livello decisionale in ambito politico, economico e della vita pubblica”, tuttavia i dati Istat del 2024 riportano che in Italia il tasso di occupazione femminile tra le donne in età lavorativa si attesta al 51%, significativamente inferiore rispetto al 69% registrato tra gli uomini. La disparità è ancora più evidente a sud del Paese, dove la percentuale di donne occupate scende sotto il 40%».
«La parità di genere ha a che fare non solo con il tasso di occupazione ma anche con la possibilità per le donne di avere accesso a posizioni manageriali. Il rapporto Women in Business 2024 di Grant Thornton evidenzia un progresso significativo a livello globale per quanto riguarda la percentuale di donne ai vertici aziendali: negli ultimi due decenni si è passati dal 19,4% al 33,5%, con un incremento medio annuo dell’1,1% dal 2004: un trend indubbiamente positivo che però, se pur confermato, porterebbe al raggiungimento della parità di genere in posizioni di leadership non prima del 2053».
«È evidente come il persistere di modelli culturali superati continui a influenzare sia la sfera familiare che il contesto sociale, ostacolando il pieno raggiungimento dell’uguaglianza di genere. L’accesso alle posizioni di leadership è spesso compromesso da strutture lavorative rigide e datate, che non facilitano la conciliazione tra carriera e vita privata. A questo si aggiunge la carenza di servizi pubblici efficienti, soprattutto in ambito assistenziale, rendendo ancora più complesso il supporto alle famiglie, in particolare nella gestione dell’infanzia e nella cura delle persone non autosufficienti».
«Guidando l’espansione finanziaria e internazionale della Lamioni Holding, ho toccato con mano quanto sia fondamentale avere più donne nei processi decisionali, nei rapporti con gli istituti bancari, nelle strategie di sviluppo. Non si tratta solo di parità di genere, ma di arricchire il sistema economico con competenze diverse, sensibilità complementari e una leadership capace di coniugare razionalità e visione di lungo periodo» prosegue Viola Lamioni.
«L’empowerment femminile passa attraverso l’accesso alle risorse economiche, la possibilità di investire, di costruire imprese solide, di gestire patrimoni e prendere decisioni strategiche. Affinché ciò accada, servono modelli di riferimento, mentoring e un sistema che favorisca l’educazione finanziaria fin dalle scuole. L’educazione finanziaria non è solo uno strumento di crescita personale e professionale, ma anche una vera e propria difesa contro la violenza economica, una delle forme più subdole di limitazione della libertà delle donne. Sapere gestire il proprio denaro, accedere a risorse finanziarie in autonomia e comprendere i meccanismi dell’economia significa conquistare indipendenza e sicurezza, proteggendosi da situazioni di dipendenza forzata».
«L’esperienza che vivo giorno dopo giorno all’estero, anche in paesi dove storicamente le donne non hanno avuto accesso alla vita politica e imprenditoriale, è una grande opportunità di crescita e un’importante sfida. Mi sono trovata in un contesto molto diverso da quello italiano, dove ho cercato di imparare e adattarmi, trovando il mio posto con determinazione. Essere una giovane donna nel management di un gruppo che opera in settori tradizionali come costruzioni, infrastrutture e artigianato, che spesso sono stati guidati dagli uomini, mi ha fatto comprendere che ogni passo che faccio è un’occasione per superare pregiudizi e dimostrare che la passione e l’impegno possono fare la differenza, indipendentemente dal genere. Il mio percorso è ancora in divenire, ma sono grata per le opportunità che mi stanno permettendo di crescere e di aprire nuovi orizzonti».
«Il mio percorso è stato sicuramente facilitato dall’opportunità di avere un’azienda di famiglia in cui potermi esprimere, ma proprio questa esperienza mi ha dato la consapevolezza di quanto sia fondamentale per le donne prendere in mano il proprio presente e il proprio futuro. Non dobbiamo aspettare che qualcuno ci dia spazio: dobbiamo crearlo, con competenza, passione e determinazione. E allora a tutte le donne dico: “non sottovalutatevi, pensate in grande!” come scriveva in uno dei suoi post Instagram Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, mettendo al centro il ruolo della donna anche nel mondo dell’economia globale» continua alla nota.
«L’8 marzo non è solo un giorno di celebrazione, ma un’occasione per riflettere sulle sfide e sulle opportunità che ancora oggi caratterizzano il percorso delle donne nel mondo del lavoro, e in particolare in settori ed in posizione in cui la presenza femminile è ancora limitata. La strada da percorrere è lunga, ma ogni passo avanti conta. E oggi più che mai dobbiamo avere il coraggio di fare quel passo, per noi stesse e per le giovani donne di ogni tempo. E se qualcuno ci dirà che non possiamo, crediamoci più forte!».