
GAVORRANO – “Avremmo volentieri evitato di intervenire sull’ennesima bagarre avvenuta nel Consiglio comunale di Gavorrano, anche solo per evitare di dare la benché minima importanza al capogruppo Querci. Quella stessa importanza che, con evidenza, proprio la maggioranza non gli attribuisce da anni ed anni, relegandolo fuori dalla Giunta nonostante le numerose preferenze sudate sui marciapiedi di Bagno”. Così il gruppo di minoranza “Noi per Gavorrano” replica dopo le dichiarazioni di Gavorrano Progressisti Uniti e lo scontro di oggi in sala consiliare.
“Un minimo di chiarezza, però, è doverosa – prosegue l’opposizione -. Al punto 11 dell’ordine del giorno, il Consiglio discute sulla mozione presentata dal nostro Giacomo Signori contro l’innalzamento delle aliquote Irpef ad opera della Regione Toscana. L’intervento del capogruppo Maule, che stava replicando proprio al capogruppo Querci, viene interrotto da Scapin e dallo stesso Querci, i quali lamentano che, a loro dire, il nostro capogruppo stava attaccando Querci “sul personale”, uscendo così dal contesto della mozione stessa. Il sindaco prova a smorzare la polemica e interrompendo Maule chiude il dibattito ponendo in votazione la mozione stessa. Prendi e porta a casa”.
“Il successivo punto all’ordine del giorno pone il Consiglio dinanzi al dibattito sulla mozione presentata dalla nostra Chiara Vitagliano, fine ad esprimere vicinanza alle forze dell’ordine spesso oggetto di ripugnanti attacchi – afferma Noi Per Gavorrano -. Come consuetudine, il capogruppo Querci sale in cattedra ed impartisce lezioni di alta politica a tutti i presenti. Peccato però che esaurisce i suoi interventi facendo la propria dichiarazione di voto. Da regolamento di funzionamento del Consiglio comunale, infatti, la dichiarazione di voto rappresenta per un consigliere l’ultimo intervento. Dopo di questo, non può più parlare. Norma che vale per tutti, tranne che per Querci, il quale pretende di riprendere la parola per replicare ancora una volta a Maule ed a Vitagliano. Il suo tentativo di parlare, contro norma, viene stoppato dal nostro capogruppo il quale invita il Querci a non parlare perché non è più nelle sue facoltà”.
“Contestualmente l’invito viene rivolto al sindaco, che è anche presidente del Consiglio comunale. Da lì la bagarre, con Maule che insisteva a dire al Querci ‘non puoi parlare, devi stare zitto’, e Querci che altrettanto poco elegantemente rispondeva e ripeteva a Maule che ‘zitto lo dici alla tu figliola’.
Ed ecco qua la sintesi di quanto accaduto. Un banale episodio che ha consentito al Querci, anonimo consigliere di maggioranza, di vivere ancora oggi un momento di visibile gloria. Per dire, il Consiglio comunale odierno conteneva ben otto punti su argomenti tecnici; in nessuno di questi il saggio Querci ha proferito parola, dimostrando la sua inadeguatezza al ruolo. Giusto il tempo di giungere poi alle due mozioni di indirizzo politico, che eccolo nel suo ruolo di teologo del Partito democratico gavorranese. Suvvia capogruppo Querci, goditi questo momento di celebrità”.