
GROSSETO – Nella giornata di martedì 25 febbraio il Ministero del lavoro ha dato il via libera al riconoscimento della Cassa integrazione straordinaria (Cigs) per crisi aziendale, sancendo così le difficoltà nelle quali Telco Soluzioni Digitali (Tsd) si dibatte da tempo, che la Cgil ha denunciato in questi mesi.
«La Cassa – spiega Valter Scopetoni, segretario provinciale di Slc Cgil – è uno strumento di sostegno al reddito per i lavoratori in difficoltà. Con l’accordo firmato ieri al ministero si punta a evitare il collasso dell’azienda, salvaguardando almeno temporaneamente 523 posti di lavoro su 752. La società, specializzata in infrastrutture per internet in fibra ottica e rame, ha accumulato perdite milionarie (-6,3 milioni di euro nel 2024) triplicando il proprio debito (arrivato a 82 milioni di euro), soprattutto a causa di un’acquisizione sbagliata nel 2024: il ramo telecomunicazioni della Com.Net Spa, gravato da debiti nascosti di 15 milioni. A ciò si aggiunge un mercato delle telecomunicazioni ipercompetitivo, con prezzi al ribasso che hanno eroso i profitti».
I 523 dipendenti (su 752) andranno in Cigs con sospensioni dal lavoro fino al 100% dell’orario. Lo stipendio sarà integrato dall’Inps, ma non è ancora chiaro per quanto tempo. Gli altri 229 lavoratori dell’azienda rischiano licenziamenti, trasferimenti ad altre aziende o prepensionamenti. L’erogazione dell’indennità di Cigs partirà nel mese di maggio. Nel frattempo, la copia di questo accordo avrà per i creditori dei lavoratori valore temporaneo sospensivo del debito fino all’erogazione del sussidio.
«Il piano di ristrutturazione allegato dall’azienda alla richiesta della cassa integrazione – aggiunge Scopetoni – prevede la chiusura di sedi in alcune regioni (non specificate) e la riduzione dei mezzi aziendali considerati sovradimensionati (auto, furgoni), con l’obiettivo di focalizzarsi solo sui contratti più redditizi come quelli con FiberCop, principalmente, Open Fiber e Vodafone. Entro il prossimo anno l’azienda dovrà dimostrare di aver ripreso redditività, altrimenti i licenziamenti diventeranno definitivi. Le organizzazioni sindacali, a questo proposito, hanno ottenuto garanzie sul rispetto dei criteri oggettivi come anzianità e competenze per l’individuazione nelle persone in esubero, ma questo non potrà evitare un impatto sociale sui territori. La situazione, quindi, è tutt’altro che risolta e bisognerà vedere alla fine del percorso quante saranno le persone che manterranno un’occupazione stabile e qualificata».
«Quanto alla sorte dei 26 dipendenti di Tsd impiegati nei due cantieri grossetani di via Orcagna e via Manetti, che si occupano della manutenzione della rete in fibra banda larga di FiberCop, e dell’attivazione delle nuove utenze, è ancora prematuro fare ipotesi realistiche – prosegue Scopetoni -. In teoria potrebbero rimanere alle dipendenze di Tsd che in provincia di Grosseto ha con FiberCop un contratto remunerativo. Ma potrebbero anche dover transitare in un’altra azienda nel caso in cui uno dei due contraenti decidesse di cambiare interlocutore. Nel frattempo – conclude il sindacalista della Cgil – queste persone dovranno continuare a vivere fino a maggio senza riscuotere né lo stipendio, né l’indennità di cassa integrazione. La Flc Cgil di Grosseto continuerà a presidiare questa vertenza per rappresentare al meglio i diritti dei lavoratori coinvolti, vigilando, nel caso in cui Tsd non gestisse più gli interventi in provincia, che l’azienda eventualmente subentrante non lo faccia con la formula del subappalto».