
ORBETELLO – «Le priorità per Talamone non sono gare poco trasparenti e procedure illegittime per il progetto del porto. Occorre destinare le risorse ad altro, come mettere in sicurezza, urgentemente, le mura e le coste, proprio in questi giorni al centro della cronaca per una preoccupante frana che ha invaso la spiaggia del Cannone». Così il Comitato Salviamo Talamone commenta le ultime vicende riguardanti il porto.
«Va messa in sicurezza anche la Rocca medievale aldobrandesca – proseguono dal comitato -. Riteniamo opportuno richiamare l’attenzione della collettività sul fatto che d’ora in poi, sull’approdo, si proceda senza fretta e si agisca nell’esclusivo interesse della comunità talamonese, dell’ambiente, delle attività sportive e della nautica da diporto».
«Per quanto riguarda la sentenza del Tar della Toscana – prosegue il Comitato Talamone, commentando la posizione del Comune di Orbetello in relazione alla sentenza del Tar della Toscana che ha annullato il procedimento per il rifacimento del porto di Talamone -, il sindaco del Comune di Orbetello, Andrea Casamenti, sembra voler ridimensionare il caso e sostiene di poter andare avanti, ignorando, tuttavia, che la decisione del Tar non ha solo un valore meramente giuridico, ma ha pure risvolti politici non secondari. Il sindaco asserisce che si sia trattato di una vicenda tra privati: sui social fa riferimento a “due gruppi di imprenditori contrapposti”, mentre la vertenza ha visto scontrarsi da una parte il Consorzio il Molo di Talamone (che rappresenta l’80% dei titolari delle concessioni del porto talamonese) e, dall’altra, l’amministrazione comunale scesa in campo affiancata dalla Società Porto Turistico di Talamone, quella che era stata favorita dalla procedura dichiarata illegittima dal Tar».
«Dunque, non era una faccenda tra privati, non era un duello tra due aziende, ma una battaglia contro scelte politiche e amministrative dichiarate non in linea con la legge – proseguono dal comitato -. Il Tar ha sentenziato su atti pubblici, non su una disputa commerciale. La questione, infatti, è stata discussa in un tribunale amministrativo, non dinanzi a un giudice civile».
«Lo stesso Comune, che adesso vuole apparire come terzo, si era immediatamente opposto al ricorso proposto e poi vinto dal Consorzio. Orbetello non ha atteso il giudizio in maniera disinteressata, tant’è che ha impiegato, senza esitazioni, risorse pubbliche per schierare i migliori avvocati del territorio, i quali hanno cercato in tutti i modi di far valere le ragioni del Comune, salvo incassare una sentenza smaccatamente sfavorevole. Anche l’indicazione sui prossimi passi non è condivisibile – dichiara il comitato -. Il sindaco, che afferma di voler “andare avanti con la nuova procedura come da sentenza del Tar”, spera che la stessa pronuncia dei giudici “sia una occasione per i due gruppi di imprenditori di trovare un accordo e ritirare i ricorsi in essere o evitarne futuri”. Non servono accordi. Se la strada è quella indicata dal Tar, per trasformare l’approdo di Talamone in porto turistico, come da piano regolatore della regione Toscana, il Comune di Orbetello deve e può ripartire dalla Stu (Società di trasformazione urbana)».
« Si tratta della soluzione che era stata deliberata dall’amministrazione comunale nel 2023 e sulla quale, poi, la Giunta orbetellana ha fatto marcia indietro con quel “ripensamento” preso di mira dal Tar – conclude il Comitato Salviamo Talamone -. Ed è proprio il Tar a suggerire di riprendere in mano la Stu, strumento che consente al Comune di avere la regia del porticciolo, coinvolgendo, in maniera trasparente e sostenibile, tutti gli operatori locali. Gli “accordi” hanno un odore stantio di giochi di potere».