
GROSSETO – Anche dopo l’approvazione della commissione europea nel 2022, che diede il via alle comunicazioni 5G a bordo degli aerei, oggi sembra ancora un tabù. Infatti la questione tecnica, abbondantemente risolta dai ricercatori, è stata soppiantata dai costi alti per la gestione delle comunicazioni.
Per comunicare dai velivoli, gli smartphone avrebbero bisogno di microcelle installate a bordo di ogni aereo che porterebbero dei costi insostenibili per le aziende produttrici (Boeing e Airbus in primis).
Sono anche stati fatti molti test (qualcuno andato male) che però hanno garantito la non interferenza dei dispositivi in volo con quelli presenti sulla Terra. Anche le aziende di telefonia, infatti, hanno mostrato il braccino corto e non hanno intenzione di investire più di tanto. In realtà l’argomento è fermo perché gli addetti ai lavori ne fanno una questione culturale.
Permettere di usare internet e chiamate su un aereo, aprirebbe le porte a quelle persone che non hanno cura di chi siede accanto e disturbano la quiete. Inoltre potrebbe anche inficiare sulle prestazioni del personale di bordo, soprattutto di chi ha responsabilità di guida.
La questione sarà difficilissima da affrontare ma si spera in una soluzione diplomatica definitiva. In effetti, qualche ora senza internet o chiamate, ci rende quasi nulli, giusto? Eppure…