
GROSSETO – «Più tempo per la famiglia, più tempo per i propri figli. La settimana corta nella scuola potrebbe essere una buona opportunità anche per gli istituti superiori, con lezioni da svolgere dal lunedì al venerdì e con sabato e domenica festivi. La mozione è stata approvata all’unanimità». I firmatari sono stati i consiglieri provinciali Amedeo Gabbrielli (Forza Italia PPE – UDC – Noi Moderati), Angelo Petrone (Nuovo millennio), Alfiero Pieraccini (Nuovo orizzonte civico), Walter Capitani (Lega), Guendalina Amati e Michele Vaiani (Fratelli d’Italia).
Promotore della mozione è stato Amedeo Gabbrielli (Forza Italia PPE – UDC – Noi Moderati), che, come docente, ha da sempre creduto ed impegnato, perché lla settimana corta si realizzasse nelle scuole superiori.
«La settimana corta per la scuola è già una realtà consolidata per quanto riguarda primarie e secondarie di primo grado, per questo riteniamo opportuno che si possa estendere anche alle superiori».
L’art. 21 della legge 59/97, attribuisce alle scuole l’autonomia organizzativa con la quale è data la possibilità di realizzare alcune forme di flessibilità del servizio scolastico fra cui la distribuzione dell’attività didattica in non meno di cinque giorni settimanali. La decisione di adottare la settimana corta comunque spetterà ai consigli d’istituto e ai collegi docenti che dovranno decidere tenendo conto delle esigenze dell’ambiente e soprattutto dei bisogni reali degli alunni.
Andando ad analizzare i vantaggi della settimana corta a scuola, potremmo esplorare i suoi benefici sotto diverse prospettive: Per l’ amministrazione provinciale – l’introduzione di un giorno di chiusura settimanale si tradurrebbe in un consistente risparmio economico. Questo risparmio deriverebbe dalla riduzione delle spese operative, come quelle per il riscaldamento, l’illuminazione degli edifici scolastici e per il trasporto scolastico. L’entità della cifra risparmiata potrebbe diventare importante per il bilancio della provincia.
Per le istituzioni scolastiche – guardando ai vantaggi per le scuole, una settimana lavorativa più breve faciliterebbe enormemente la gestione del personale docente. Le scuole avrebbero a disposizione un numero maggiore di insegnanti ogni giorno, pronti a sostituire i colleghi assenti. Questo arrangiamento risolverebbe anche il problema delle richieste simultanee di molti docenti che desiderano avere il sabato libero, migliorando così l’organizzazione scolastica.
Per il personale docente – Molti insegnanti apprezzerebbero la settimana corta per il maggior tempo libero che essa permette. Avere due giorni liberi consecutivi aprirebbe la possibilità di organizzare viaggi brevi o attività di svago, una prospettiva difficilmente realizzabile con la precedente programmazione settimanale che includeva il lavoro al sabato.
Per il personale ATA – Anche la gestione del personale non docente trarrebbe vantaggio da una settimana lavorativa ridotta. La sorveglianza degli spazi interni ed esterni degli istituti diventerebbe meno onerosa, alleggerendo il carico di lavoro e migliorando l’efficienza.
Per le famiglie – I vantaggi si potrebbero estendere anche alle famiglie, toccando il cuore delle relazioni affettive e sociali. I genitori, lavorando meno giorni, potrebbero dedicare più tempo ai propri figli, migliorando la qualità del tempo trascorso insieme, specie nel caso di famiglie separate o divorziate che condividono l’affidamento dei figli.
Per gli studenti – Gli studenti infine avrebbero l’opportunità di passare più tempo con i propri compagni, potenziando le occasioni di socializzazione e condivisione. Questo aspetto è considerato positivo da molti per rafforzare i legami tra coetanei, nonostante alcune riserve espresse da esperti riguardo agli effetti sulla psiche adolescenziale, tema che verrà approfondito successivamente.