
GROSSETO – Non si forma la corsa di Lucio Corsi. Stasera il giovane cantautore maremmano ospite da Fabio Fazio a Che tempo che fa ha avuto la consacrazione della regina della canzone italiana Ornella Vanoni che sul festival di Sanremo ha detto «mi riempie di gioia che abbiano vinto i giovani. Io Lucio Corsi l’ho votato» ha aggiunto rammaricata che non abbia vinto.
«Secondo me è meglio che non abbia vinto – ha aggiunto Fabio Fazio – perché poi nelel didascalie scrivono “vincitore festival di Sanremo” e invece così scrivono Lucio Corsi».
Lucio, insieme Tommaso Ottomani, ha cantato la canzone “Volevo essere un duro” e poi ha regalato a Fazio la maglietta con l’immagine di Topo Gigio.
«Stasera prevale il fan – ha detto Fazio -. Sono rimasto stupefatto dalla vostra bravura e dalla poesia, siamo di fronte a qualcosa di fuori dall’ordinario».
Corsi ha definito lui e Tommaso Lucignolo e Pinocchio «ci faceva piacere avere un gatto e una volpe» racconta facendo riferimento a Massimo Ceccherini e Leonardo Pieraccioni che hanno preso parte al videoclip della nuova canzone.
«È rarissimo trovare un artista, nel vero senso della parola, che riesce a trasformare la realtà in poesia; sono andato a sentire altri tuoi pezzi: sono canzoni che sembrano quadri del realismo magico».
Parlando di come scrive la sua musica Lucio ha detto: «Scrivo stando al pianoforte, alla chitarra, agli strumenti. La storia dell’attesa dell’ispirazione è vera sino a un certo punto. Se non hai gli strumenti sottomano quando poi arriva l’ispirazione ci fai poco. Devi farti trovare sugli strumenti, scrivendo quotidianamente come qualunque altro lavoro se non ti metti al banco a costruire una borsa (forse un riferimento al lavoro del padre, pregevole artigiano del cuoio) o come i tortelli di nonna. Una passione».
Poi Lucio Corsi ha parlato della nostra terra, la Maremma dove vive, tra Castiglione e Grosseto, paragonando la Maremma al Far west «è una Toscana diversa, brulla, secca, con i mulinelli di polvere, dove i trattori che hanno angeli custodi, gli aironi bianchi che li seguono. Penso vengano venduti insieme, quando compri un trattore, quanti angeli custodi vuoi insieme? 20?».
Su questa immagine Fazio è rimasto incantato «Se non è poesia questa: vedere angeli sui trattori».
Corsi ha parlato della sua passione per gli insetti, i coleotteri in particolare.
Fazio ha invitato i telespettatori a ascoltare le altre canzoni di Lucio Corsi, anche perché i concerti al momento sono tutti sold-out.
«Stare in giro a suonare è il mio sogno. Amo una parte del cantautorato. Il cappello che porto oggi, ad esempio, me l’ha regalato Antonello Venditti. Mio padre da piccolo mio faceva sentire I lupi di Ivan Graziani, e questa canzone mi terrorizzava, però mi è entrata nel cuore. La musica può incutere anche paura» prosegue Corsi.
Sulla canzone di Sanremo Fazio ha sottolineato l’importanza del testo: «La fragilità è un tema importante per i giovani, i ragazzi. Riuscire ad ascoltarsi e essere quel che si è. È autobiografica?».
«In parte si. In parte sono ricordi di altri, o inventati; a volte mi immagino i ricordi e li reinvento e poi mi stupisco “che bel ricordo”».
Fazio ha sottolineato i molti ammiratori che già apprezzano Corsi: «Jovanotti, Daria Bignardi. Io ti ho scoperto in Vita da Carlo dove canti Tu sei il mattino».
E proprio Carlo Verdone ha voluto mandare un video-messaggio «Speravo arrivasse primo. Lucio è un cantautore vero, che ama stupirsi. Vive in un mondo che trasforma in una fiaba, ha un animo bello, sereno sincero; è una persona rara, farà una bella carriera, e cambierà anche un po’ il cantautorato secondo me».
Sul suo risultato al festival Lucio ha detto: «Io sono felicissimo. Mi potevo fermare tre giorni fa. La prima sera era un salto nel vuoto, mi son detto “ora faccio un tuffo e vediamo”. Dopo le prime due esibizione ero già al settimo cielo. Faccio i complimenti a Olly, è un bravo ragazzo, gli voglio bene, mi è piaciuto; sono contento che abbia vinto, ha anche 10 anni meno di me».
Poi, parlando di Topo Gigio, ha fatto un elogio della Tv anni 70: «Quella di Benigni della Carrà quella tv lì mi affascina. Anche se non l’ho vissuta. Erano spesse dietro le tv di una volta, perché c’era forse posto per la fantasia oggi sono sempre più piatte».
Poi, dopo i complimenti di Fazio ha detto «Troppi complimenti, sono anche imbarazzato».
Il 21 marzo, a primavera, uscirà il nuovo album di Lucio Corsi.