
SANREMO – Secondo per un soffio ma vincitore morale del Festival e vera e propria rivelazione musicale di questa edizione 2025.
Il menestrello Lucio Corsi è riuscito a farsi adorare da subito dal pubblico italiano (quello maremmano già lo amava e apprezzava i suoi quattro album già pubblicati). Il suo fare timido, l’aria da folletto, l’aria da adolescente che non dimostra i suoi 31 anni, l’abilità nel suonare più strumenti, il suo modo strano di sedere al pianoforte (come faceva da bambino in classe), il suo duetto con Topo Gigio (sembra che da ragazzino, al liceo, amasse ripetere “anche i topi possono volare”) lo hanno fatto entrare nei cuori di tutti i telespettatori.
La sua canzone è un elogio alla normalità. Di più, al diritto di essere se stessi, così come si è. E la sua corsa alla vittoria è stata più una passeggiata, come quella che lo portava tutti i giorni all’Ariston, a piedi. Una passeggiata anche nei toni, come quando, dopo aver ricordato il numero da votare ripeteva, sui social “anche stasera votate chi vi pare tanto la musica non è una gara”.
E invece i suoi fan, che sono cresciuti di sera in sera, non gli hanno dato retta e hanno votato lui. Sino all’ultimo. Tanto che a separarlo dal vincitore, Olly, ci sono stati solo pochi voti, lo 0,4%.
Olly ha vinto il festival di Sanremo con il 23.8% di preferenze totali (Televoto, Sala Stampa, Giuria delle Radio), Lucio Corsi secondo con il 23.4%. Un risultato che, se prima del festival non era minimamente prevedibile, è diventato sempre più concreto di sera in sera. Terzo posto per Brunori Sas con il 20.3%. Oltre al secondo posto Lucio Corsi si è aggiudicato il premio della critica dedicato a Mia Martini.