
SANREMO – E niente, anche stavolta Lucio Corsi ci ha visto giusto. Il suo improbabile duetto con Topo Gigio non ha deluso e Corsi si è dimostrato polistrumentista di talento passando con disinvoltura dal pianoforte, alla chitarra, all’armonica a bocca.
La scelta di cantare Nel blu dipinto di blu (meglio conosciuta come Volare) con il topolino creato da Maria Perego nel 1959 è meno peregrina di quel che sembrava quando è stata annunciata.
Il piccolo topo che attualmente ha la voce di Leo Valli, nel 1959 aveva invece la voce di Domenico Modugno, vincitore, proprio con una canzone all’epoca rivoluzionaria come Volare, del festival di Sanremo. «In qualche modo – ha detto Lucio nei giorni scorsi – è come se incontrasse di nuovo la sua canzone».
Anche in questo caso il menestrello Corsi ha intenerito l’Ariston. Il suo fare semplice e timido, un po’ come Topo Gigio, che candidamente arrossiva con nulla, ha di nuovo conquistato la platea portandolo al secondo posto anche nella serata delle cover. Insomma un outsider che ha i numeri per arrivare sul podio dell’Ariston e, perché no, anche di conquistare il primo posto.