
MASSA MARITTIMA – “Le due giornate di allerta meteo arancione, che si sono appena concluse, non hanno fatto registrare particolari criticità sul territorio comunale di Massa Marittima”. A dirlo sono il vicesindaco Maurizio Giovannetti e l’assessore con delega alla protezione civile Lorenzo Balestri.
“La piovosità è stata contenuta come dimostrano i dati dei pluviometri – proseguono -: nelle ultime 24 ore a Valpiana si sono registrati 16mm di pioggia, con un picco di 12,8 mm che si è verificato tra le 17.45 e le 23.45 del 12 febbraio. C’è stato comunque il massimo impegno da parte di tutta la macchina organizzativa della Protezione civile per presidiare i guadi e l’intero reticolo viario, stando pronti ad intervenire giorno e notte in caso di necessità, per garantire la percorribilità delle strade. Fortunatamente non ce n’è stato bisogno”.
“Non sono mancati i malumori – commenta Irene Marconi, sindaca di Massa Marittima – rispetto alla scelta del nostro Comune di chiudere solo la scuola di Valpiana, motivata dal fatto che si trova in una zona adiacente al corso della Gora delle Ferriere, e che è pertanto un’area a rischio idraulico, lasciando aperte tutte le altre scuole, comprese le superiori frequentate da studenti pendolari. Il nostro compito è presidiare il territorio e garantirne la fruibilità in sicurezza. Ogni volta che arriva un’allerta meteo, noi sindaci ci troviamo di fronte a una decisione che, in qualunque modo venga presa, scontenta qualcuno. Chiudere o lasciare aperte le scuole? Qualunque sia la risposta, la polemica è assicurata. Una cosa è certa, la chiusura delle scuole non può essere fatta a cuor leggero, deve essere una scelta ponderata e ragionata, caso per caso”.
“Non possiamo chiudere tutto in via precauzionale ad ogni allerta meteo – prosegue la sindaca -. Lo si deve fare solo quando realmente ci sono situazioni di rischio, anche perché i giorni di scuola persi, alla lunga, vanno recuperati o l’anno rischia di non essere valido. E neppure è corretto chiedersi perché alcuni sindaci chiudono e altri no: ogni territorio infatti ha criticità differenti. La situazione è estremamente eterogenea, non possiamo ad esempio paragonare Massa Marittima che è in zona collinare con Castiglione della Pescaia che riceve tutta l’acqua dell’entroterra e dunque ha ritenuto opportuno chiudere subito tutte le scuole. Quello che serve è un sistema di allerta più preciso e puntuale che consenta ai sindaci di decidere sulla base di analisi tecniche oggettive, calzate sul territorio. Da parte nostra ci impegneremo all’applicazione di protocolli di prevenzione e di intervento; sarebbe interessante coinvolgere in questo proprio i ragazzi delle scuole superiori, in particolar modo quelli che frequentano indirizzi tecnici e sono inclini alla lettura e alla progettazione sul territorio”.
“Guardando al futuro – conclude la sindaca – siamo alle fasi finali della progettazione della nuova scuola primaria e dell’infanzia di Valpiana, che sorgerà in una zona in cui le criticità legate al rischio idraulico, che interessano l’attuale edificio scolastico costruito molti anni fa, non saranno più un problema”.