
FOLLONICA – Scritte offensive contro il comunismo e svastiche, per giunta sulla bacheca del centro antiviolenza Olympia de Gouges. Questo l’atto vandalico che ha colpito il cartellone che si trova nella piazza del Meq, il mercato coperto proprio nel centro di Follonica, un gesto che non è di certo passato inosservato.
“Esprimo la mia ferma condanna per il vile atto vandalico che ha colpito la bacheca dedicata al centro antiviolenza Olympia de Gouges – commenta il capogruppo di Follonica a sinistra in Consiglio comunale Francesco Ciompi -. L’incisione di scritte denigratorie come ‘morte al comunismo’ e simboli di odio come la svastica su uno spazio destinato a sostenere le vittime di violenza rappresenta un attacco non solo all’associazione, ma all’intera comunità che si impegna per la tutela dei diritti e la promozione della parità di genere”.
“Questo gesto ignobile non può e non deve essere sottovalutato. Il numero 1522, promosso in questo spazio, è uno strumento essenziale per offrire supporto e aiuto concreto alle donne vittime di violenza. Colpire un simbolo di sostegno e protezione significa colpire tutte le persone che credono in una società più giusta e sicura – prosegue Ciompi -. Esprimo quindi la piena solidarietà mia e di tutto il collettivo di Follonica a Sinistra, al Centro Antiviolenza Olympia de Gouges e il nostro impegno per la tutela dei diritti delle donne. Invito l’amministrazione comunale e il sindaco a prendere atto di questo gesto e a non sottovalutarlo”.
“Rinnovo quindi con forza la richiesta di istituire quanto prima una Commissione per le politiche di genere, un organismo fondamentale per rafforzare l’impegno dell’amministrazione nella promozione della parità e nella lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione – conclude Ciompi -. Ormai la vecchia commissione è decaduta da più di otto mesi, esattamente lo stesso tempo che la città ha dovuto attendere per la nomina del Cda delle farmacie comunali, ma gesti come questo sottolineano l’importanza di avere una commissione attiva e presente sul territorio. La nostra comunità non può restare in silenzio davanti a simili atti di intolleranza. Continuerò a lavorare affinché nessuno si senta solo nella battaglia per i diritti e la dignità di tutte e tutti”.
Una posizione ribadita anche dal segretario di Rifondazione comunista di Follonica Gianluca Quaglierini, che giudica il gesto “inaccettabile. Non lo si può definire una ragazzata e non lo si può derubricare ad un gesto di una persona sconsiderata. Tanto più che il centro antiviolenza, come è normale e logico che sia, non distingue le vittime a seconda del loro credo politico ma difende tutte le donne, tutte le vittime della violenza di genere. La frase “morte al comunismo”, corredata dalla firma della svastica e del simbolo delle SS dimostra l’ignoranza estrema di chi ha compiuto quel gesto. Ma faccio una ulteriore riflessione, ovvero che questo fatto è accaduto il 10 febbraio, nella giornata del ricordo. Penso che sia una ulteriore dimostrazione che la storia non abbia insegnato davvero niente a queste persone”.
“Esprimo tutta la mia incondizionata solidarietà e quella del Partito della Rifondazione Comunista di Follonica al Centro antiviolenza di Follonica e a tutte le vittime della violenza di genere – conclude Quaglierini -. Dobbiamo prendere le distanze da chi compie questi atti e faccio quindi appello al sindaco di Follonica ed all’assessora Eleonora Goti (avente deleghe specifiche in materia) per una loro presa di posizione immediata. Dopo otto mesi di stallo la comunità follonichese sente ancora più forte la necessità di una commissione politiche di genere che sia attiva, efficiente e funzionante: questo è un compito specifico dell’attuale amministrazione e non c’è più tempo da perdere. E l’importanza dell’esistenza di una commissione delle politiche di genere posso testimoniarla personalmente essendo stato l’unico uomo presente nella commissione degli scorsi anni che vedeva Chiara Marchetti presidente”.