
GROSSETO – Il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato oggi la proposta di legge regionale sul suicidio assistito,”Liberi Subito”, una svolta storica per i diritti civili in Italia. Questa legge di iniziativa popolare regionale è il risultato di una campagna di mobilitazione promossa dall’Associazione Luca Coscioni e coordinata da Michele Bottoni e Felicetta Maltese con più di 10.000 firme raccolte in tutta la Toscana.
Con questa legge, la Toscana assume un ruolo guida a livello nazionale, diventando la prima regione italiana a regolamentare il suicidio assistito. La normativa si allinea alla sentenza della Corte Costituzionale sul caso Cappato/Dj Fabo del 2019, offrendo un percorso regolamentato e sicuro per le persone che si trovano in condizioni di sofferenza irreversibile, garantendo il diritto all’autodeterminazione e tutelando il ruolo del personale medico.
La necessità di una normativa regionale come questa nasce dal prolungato immobilismo del Parlamento italiano, che non ha ancora legiferato in maniera organica sul tema del fine vita. Lo stesso immobilismo che aveva spinto alla precedente campagna referendaria nazionale del 2021, sempre in materia di fine vita, coordinata a livello regionale dalla grossetana Ginevra Detti.
La proposta di legge regionale fu portata in Consiglio Comunale a Grosseto da Carlo De Martis, capogruppo della lista civica Grosseto Città Aperta, attraverso una mozione di sostegno, che però venne bocciata dall’attuale maggioranza. Nonostante ciò, il percorso della proposta “Liberi Subito” è proseguito fino all’approvazione odierna in Consiglio Regionale.
Un grande ringraziamento va a tutte e tutti coloro che hanno contribuito alla campagna di raccolta firme, dimostrando come la cittadinanza, attraverso strumenti di democrazia diretta, sia capace di spingere le istituzioni a occuparsi di temi fondamentali come i diritti civili.
Questa proposta di legge ha evidenziato come tali strumenti siano non solo attuali, ma possano anche rappresentare una delle possibili risposte alla crisi della partecipazione politica che viviamo oggi.
Non possiamo anche non ringraziare il Consiglio Regionale della Toscana, che ha saputo ascoltare e accogliere questa iniziativa con serietà e sensibilità, affrontando e discutendo un tema delicato e di grande rilevanza sociale. L’ampio coinvolgimento sia della maggioranza che dell’opposizione dimostra che la politica, quando si apre al dialogo e al confronto con la cittadinanza, può davvero raggiungere alti livelli di responsabilità e attenzione ai diritti delle persone.