
ROCCASTRADA – “L’antica via del Chiassarello – spiegano i promotori del progetto “La via delle antiche fonti” – fu costruita completamente in trachite, sia la pavimentazione che i muri laterali, magnifico prezioso quello lato nord “ a secco” a nostro avviso da recuperare mantenendo inalterati conformazione e materiale”.
“Nella realizzazione del primo stralcio per il recupero della antica via che collega il centro storico con le antiche fonti di Roccastrada e i resti della antica chiesa di S. Quirico, nonostante l’accorato appello epistolare della assemblea della Pro loco ”di rifarla com’era”, si è dovuto usare un materiale diverso per la pavimentazione del tratto finale nel quale sono scomparse le pietre in trachite che la componevano”.
“Questa realtà della cia ci ha fatto tornare in mente ciò che accadde anni fa durante i lavori di metanizzazione del centro storico quando scomparvero velocemente tutte le pietre tolte ed accatastate per il loro riposizionamento. Oggi presentano il conto questa “moda roccastradina “ e l’abbandono della lavorazione e l’uso della nostra pietra a favore di altri materiali per le necessarie opere di manutenzione sulla viabilità, e non solo, del nostro prezioso antico tessuto urbano”.
“Nell’ultimo incontro con il sindaco Francesco Limatola per fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto La Via delle Antiche Fonti, che va avanti, abbiamo avuto anche notizia che sta iniziando la progettazione per il recupero del centro storico, ciò ha innescato delle riflessioni dalle quali abbiamo convenuto sulla utilità di mettere in atto iniziative per la rinascita della lavorazione e l’uso della nostra pietra che in discreta quantità già disponibile per la lavorazione è accumulata ai lati di diverse proprietà agricole”.
“Facendo tesoro di quanto detto abbiamo concordato sulla necessità di reperire consistenti quantità di pietra per il recupero del centro storico e considerato che per il recupero delle antiche fonti e del muro a secco del Chiassarello ne servirà una modica quantità che dovrà essere lavorata singolarmente per ricostruire come in origine le parti mancanti, per avere a disposizione il materiale necessario, sarà utile già da ora rivolgere un appello ai proprietari dei fondi agricoli in cui giace la pietra per accordarsi sulle modalità di prelievo (tre sono già disponibili a donare il materiale) ed alle imprese edili del territorio pr avere notizia sulla loro disponibilità a tale lavoro”.