
GROSSETO – Si è tenuto a Grosseto sabato 8 febbraio, l’evento politico/conviviale con la vicepresidente di Azione, Giulia Pastorella, candidata alla segreteria politica, con la partecipazione di tanti tesserati e simpatizzanti giunti anche da fuori Toscana.
L’occasione era funzionale alla preparazione del congresso del partito del prossimo marzo, preceduto dalle votazioni provinciali del fine settimana sabato 15 febbraio. L’onorevole Giulia Pastorella, che siede nella IX Commissione – Trasporti, poste e telecomunicazioni.
Nell’ottica del congresso nazionale, come Carlo Calenda, anche l’onorevole Pastorella ha fatto tappa a Grosseto. «La mia candidatura – ha spiegato – nasce dalla volontà di costruire un partito più vicino alle persone, e questo significa essere presenti ovunque, non solo nei grandi centri. Grosseto è una delle tante province che ho visitato in questi mesi perché credo fermamente che nel nostro partito ci sia un gran bisogno di ascolto e confronto. La Toscana è una regione importante per Azione che è stata spessa trascurata dal nostro partito; ricordo la prima volta che la visitai, andando a Pisa nel 2020, mi dissero che ero la prima dirigente a farmi viva».
Per quanto riguarda le prossime elezioni regionali toscane, Pastorella sostiene che «Azione deve giocare un ruolo determinante nel portare competenza e pragmatismo nella politica regionale. In Toscana, ci sono molte questioni aperte su cui possiamo fare la differenza: dalla sanità, che va riorganizzata con una maggiore attenzione all’efficienza e alla prossimità dei servizi, ai trasporti e alle infrastrutture, che devono essere modernizzate per migliorare la qualità della vita dei cittadini. Il nostro obiettivo è presentare una proposta seria e concreta, dialogando con tutte le forze politiche che condividano i nostri valori riformisti».
Anche sull’identità del partito Pastorella ha le idee chiare. «Azione non deve essere equidistante per principio, ma coerente con i propri valori. Noi siamo un partito liberal-democratico, pragmatico e dalla forte vocazione civica: collaboriamo con chiunque condivida le nostre proposte, senza pregiudizi ideologici. Non vogliamo finire nell’immobilismo di chi si definisce “né di destra né di sinistra” senza una visione chiara. Se una candidatura va nella direzione giusta, la sosteniamo, indipendentemente da chi la propone».
Per quanto riguarda la sua candidatura a segretaria del partito, afferma che la sua candidatura «nasce per rafforzare e rilanciare Azione. Condivido molte delle battaglie portate avanti da Carlo Calenda, ma credo che il partito debba essere più aperto, più radicato sul territorio e meglio organizzato. Serve una struttura più inclusiva, che valorizzi i nostri militanti e le competenze interne, per costruire una classe dirigente capace di affrontare le sfide del futuro. Un’altra differenza è il mio approccio al modo di fare politica: penso che serva maggiore condivisione delle decisioni e una gestione più collegiale. Il partito deve essere meno dipendente dalle figure individuali e più forte nel suo insieme».
«Anche la campagna congressuale sta andando molto bene – aggiunge Pastorella -. Stiamo raccogliendo tanto entusiasmo e partecipazione da parte di iscritti e simpatizzanti. C’è voglia di rinnovamento, di un partito che funzioni meglio e che sia davvero un riferimento per tutti coloro che si riconoscono nei valori riformisti. Certo, è una sfida impegnativa, ma ogni giorno ricevo segnali che confermano che siamo sulla strada giusta».
Infine Pastorella fa una riflessione sulle criticità della provincia di Grosseto. «La Maremma – dice – ha una serie di criticità infrastrutturali che vanno affrontate con serietà. Prima di tutto, i trasporti pubblici: servono investimenti per potenziare i collegamenti ferroviari e stradali, perché oggi muoversi in questa zona è ancora troppo difficile. La sicurezza e l’ammodernamento della Ss1 Aurelia, ad esempio, devono essere una priorità. Un altro tema è la connessione digitale: ci sono ancora troppe zone con connessioni lente o inesistenti. Questo non solo penalizza i cittadini, ma impedisce alle imprese di svilupparsi e innovarsi. Infine, dobbiamo affrontare il tema dello spopolamento delle periferie e delle zone montuose dove – banalmente – inizia a diventare difficile anche offrire la presenza di servizi essenziali, come quello postale».