
GROSSETO – Il bullismo e il cyberbullismo sono, purtroppo, diventati fenomeni sempre più frequenti nel mondo della scuola italiana, e per questo i Rotary dell’area Maremma 1 (Rotary Grosseto, Rotary Orbetello, Rotary Monte Argentario, Rotary Manciano-Pigliano-Sorano e Rotary Amiata) hanno deciso di proporre ad alcuni istituti superiori della provincia incontri tra gli studenti, professori, genitori e professionisti altamente qualificati per trattare di questo delicatissimo argomento.
A Grosseto due sono stati gli incontri, con due classi del “Fossombroni” di Grosseto, che hanno avuto come relatori due avvocati, Paolo Russo e Gianmarco Torrigiani del Foro di Firenze, e una psicologa, la dottoressa Manila Massai, componenti del direttivo nazionale dell’associazione Contrajus Aps.
A presentare i relatori nelle due classi, accolti dal dirigente scolastico del “Fossombroni” Manuela Carli e da insegnanti, è stata la presidente del Rotary Club Grosseto, Barbara Chelli, che ha spiegato ai ragazzi che cosa sia il Rotary e come si proponga nel mondo per essere di aiuto e di appoggio su tematiche che si evidenziano, come appunto il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.
“Ovviamente il Rotary si esprime con la sua azione nel volontariato – ha precisato la presidente Barbara Chelli – mettendo a disposizione in questo caso dei giovani studenti professionisti altamente qualificati nel settore”.
Gli incontri, articolati in due mattinate con gli studenti e due pomeriggi online con professori e genitori, sono stati seguiti con grande attenzione sia dai ragazzi che dagli adulti ponendo domande e portando l’attenzione su vari aspetti del problema.
Come ha spiegato la Presidente del Rotary nella presentazione di questi incontri, “il bullismo è indice di un malessere sociale in crescente aumento, che si traduce in una serie di comportamenti aggressivi di tipo abusivo in ambito giovanile. Il fenomeno appare notevolmente sottovalutato, sia sotto il profilo psicologico che delle conseguenze giuridiche, tanto da parte degli autori di atti di bullismo che dai genitori dei ragazzi che subiscono tali atti”.
Da notare che la veloce evoluzione tecnologica ha portato soprattutto gli adolescenti ad una nuova forma di prevaricazione, che è il cyberbullismo che richiederebbe maggiori forme di controllo. “L’obbiettivo del corso – precisa Barbara Chelli presentando questa iniziativa – è proprio quello di analizzare in maniera multidisciplinare e innovativa il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, lavorando in sinergia tra studenti, professori e familiari”.
Nello specifico il corso si propone di “promuovere conoscenza e consapevolezza rispetto ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, cercando di ridurne l’incidenza nel comportamento dei giovani e fornendo strumenti utili per contrastare questi fenomeni”.
Nel corso degli incontri vengono individuati dei Peer Educator che proseguiranno il lavoro iniziato in questi incontri negli anni successivi rimanendo così sempre a contatto con i propri compagni.