
PIOMBINO – «Sembra incredibile ma è successo davvero: il sindaco di Piombino, ormai alla disperata ricerca di vie d’uscita per nascondere il fallimento totale di questi suoi sei anni di amministrazione, oggi ha detto che i piombinesi si sentono tutti grossetani e quindi propone il passaggio del Comune dalla provincia di Livorno a quella di Grosseto» a dirlo Pd Val di Cornia-Elba, Pd Piombino, Gruppo consiliare Pd Piombino e +Europa provincia di Livorno.
«Un’idea assurda, oggi, che non ha alcuna giustificazione né logica né amministrativa, se non quella di spostare l’attenzione dai problemi in pieno stile Meloni. Piombino versa ormai in uno stato drammatico: una città impoverita in cui aumentano a vista d’occhio delinquenza, degrado, famiglie in difficoltà economiche e sociali, e Ferrari parla d’altro. La proposta di cambiare provincia appare esattamente per quello che è: un’arma di distrazione di massa tipica della destra per cambiare argomento e distogliere l’attenzione dagli enormi problemi del nostro tempo».
«Può gentilmente spiegare il sindaco di Piombino quale dei molti problemi che affliggono la città sarebbe risolto dal cambio di provincia – chiede la nota -? Sono addirittura profondamente mutate le condizioni che una quindicina d’anni fa ne fecero discutere in città: una su tutti il sistema dei porti con Livorno. Il punto vero è che Piombino, per la sua perdurante crisi e per la totale inerzia dell’amministrazione comunale di destra, è una città che ha perso autorevolezza e che non viene ascoltata in Toscana e nel Paese, e che subisce scelte senza avere mai la capacità di incidere su di esse».
«Invece di cambiare provincia, potrebbero dirci i partiti di destra che sostengono Francesco Ferrari, che dicono dello spostamento del rigassificatore? Il silenzio è emblematico. Per non parlare poi del processo decisionale previsto nell’ambito di un’iniziativa come quella di cambiare provincia: un percorso che dovrebbe partire dall’ascolto diretto dei cittadini attraverso assemblee pubbliche e referendum, prima di arrivare alla presa d’atto finale che prevede una legge nazionale in accordo con la Regione».
«È, in sintesi, lo stesso copione di sempre, magari alterato da qualche abbaglio trumpiano/muskiano: mentre Piombino affonda in un declino che richiede interventi seri e risolutivi, il sindaco Ferrari pensa a cambiare provincia, un’operazione priva di fondamento e finalizzata forse a garantirsi un seggio un po’ più sicuro per il parlamento nel 2027. Ha paura di non farcela nel collegio di Livorno? Una vergogna per la città e per chi la amministra, non ci sono altri commenti da fare. Il prossimo passaggio sarà forse cambiare il nome del Golfo di Follonica in Golfo di Piombino? O magari chiedere l’annessione di Venturina e Prato Ranieri. E se i comuni limitrofi non dovessero accettare? Dazi per tutti e via col Principato».