
GROSSETO – Il caro energia e l’inflazione rischiano di mangiarsi la capacità di spesa delle famiglie. I dati sull’inflazione di gennaio resi noti da Istat tratteggiano infatti un quadro preoccupante secondo Confesercenti.
Il caro bollette si fa sentire sull’indice dei prezzi, che a gennaio torna ad aumentare dello 0,6%. Tra l’altro la crescita del prezzo dell’energia sull’anno è più che raddoppiata nell’ultimo mese.
Una situazione che il presidente di Confesercenti, Giovanni Caso, dice «molto preoccupante. Soprattutto per piccole imprese e famiglie. Senza un’inversione di tendenza, quest’anno la crescita dei costi energetici, secondo le nostre stime, potrebbe tramutarsi in un aggravio di 2,6 miliardi di euro per la bolletta delle PMI del terziario».
A dicembre la variazione tendenziale degli energetici regolamentati si era attestata al +12,7%, mentre le stime preliminari di gennaio prevedono un aumento del +27,8%. Un’accelerazione cui bisogna prestare la massima attenzione: il settore energetico, infatti, riveste un ruolo centrale non solo per i consumatori finali, ma anche per il tessuto produttivo e le attività commerciali, la cui resilienza dipende fortemente da una gestione oculata dei costi operativi».
L’impatto degli aumenti energetici sui bilanci, sia a livello familiare che imprenditoriale, è immediato, come ci segnalano già numerosi associati. A preoccupare le imprese anche la situazione internazionale che incidendo sull’approvvigionamento energetico potrebbe avere un effetto domino anche sui beni di consumo, con un impatto significativo sulla capacità di spesa delle famiglie e dunque sulla crescita economica del territorio.
Per questo Confesercenti chiede «Interventi tempestivi prima che la situazione si aggravi ulteriormente. A partire dalla creazione di un fondo per ridurre accise ed oneri, che pesano in modo devastante sul prezzo finale dell’energia».