
MONTE ARGENTARIO – Ieri il Consiglio comunale di Monte Argentario ha discusso una delibera di grande importanza riguardante le concessioni demaniali marittime del porto di Porto Ercole.
“La proposta prevede di intestare al Comune la concessione dell’intero specchio acqueo del porto di Porto Ercole per una durata di ben 50 anni – dichiarano i consiglieri di opposizione di Per l’Argentario -. Tuttavia, il nostro gruppo ha espresso una posizione di forte dubbio e perplessità, sostenendo che questa scelta rischia di compromettere la legittimità e la sostenibilità del progetto. Nessuna legge dello stato prevede che il comune possa intestarsi la concessione demaniale marittima. Può solo concederla a terzi sulla base di gare”.
“In più tale delibera si basa sull’articolo 23 delle norme tecniche attuative del piano regolatore del porto di Porto Ercole, approvate nel febbraio 2018 – proseguono -. Nello stesso anno (2018) a dicembre è stata emanata la legge 145/2018 che limita la durata delle concessioni a un massimo di 20 anni. Sebbene esistano delle eccezioni a questa durata quando ad esempio si tratta di investimenti particolarmente onerosi da parte del concessionario e che queste eccezioni devono essere ben motivate e approvate dall’autorità competente in materia, in questa delibera non abbiamo trovato alcun atto che giustifichi la deroga alla concessione cinquantennale. Non abbiamo riscontrato infatti nessun nulla osta delle autorità competenti in materia tra le quali il Ministero, l’Agenzia del demanio e la Regione Toscana. L’unico parere è quello della capitaneria di porto che, ahimè, non ha nessuna competenza ai fini delle concessioni del demanio marittimo né tantomeno sulla deroga della durata cinquantennale. La capitaneria di porto ha competenza solo esclusivamente in materia di sicurezza della navigazione”.
“Un altro aspetto critico della delibera è legato alla gestione delle entrate derivanti dai beni demaniali marittimi – continua l’opposizione -. Secondo la delibera del 21 dicembre 2021 della Corte dei Conti 20/2021/G, il 90% delle somme che si incassano, oltre il canone demaniale, è di competenza dell’erario e quindi dello Stato italiano. Rischiamo forse di aver deliberato di voler utilizzare risorse non di competenza del comune? Inoltre sempre la stessa delibera della Corte dei Conti dice che alle regioni competenti per territorio è prevista la devoluzione di una quota del 10% delle maggiori entrate risultanti dalla differenza fra importo del canone demaniale e l’offerta ricevuta a gara. Se è con queste risorse irrisorie che l’amministrazione comunale pensa di poter attuare il piano del porto di Porto Ercole, ci sembra di poter dire che, forse, lo vedranno tra diverse generazioni future dopo la nostra”.
“Infine la delibera che abbiamo discusso, ha richiamato, nella forma e nella sostanza, la delibera 87 del 27 novembre 2024 – prosegue Per l’Argentario -. Nella delibera del consiglio di ieri però non sono stati ricordati che ci sono dei ricorsi al Tar pendenti degli attuali concessionari, relativi alla precedente delibera e di conseguenza su questa ultima. Le conseguenze non sono di poco conto: da un punto di vista economico perché prima di guadagnare (poco e chissà quando) su queste concessioni, come comune, abbiamo iniziato a spendere, incaricando un avvocato (50 mila euro) per difenderci dai ricorsi al Tar. Da un punto di vista normativo perché non mettendo il consiglio comunale a conoscenza dei ricorsi, lo si è messo in condizione di esprimersi, inconsapevolmente, su atti in pendenza di giudizio, prima che l’iter sia concluso. In caso di esito negativo e cioè che il comune perda i ricorsi, andranno considerate richieste di danno erariale”.
“In conclusione, il nostro gruppo ritiene che la delibera non solo non contribuisca al raggiungimento degli obiettivi attesi dalla comunità di Porto Ercole da anni, ma che al contrario complichi ulteriormente il percorso verso la loro realizzazione – conclude l’opposizione -. In un momento in cui la trasparenza e la responsabilità sono più cruciali che mai, riteniamo che si sarebbe potuto optare per un rinvio della decisione vista l’assenza del vicesindaco, che a detta del sindaco è quello che ha il potere assoluto sul tema. Infine non possiamo esimerci dal commentare l’intervento del consigliere Niccolò Capitani, che ha toccato temi personali in modo poco appropriato. La nostra attività politica si basa sul lavoro, sul sacrificio e sulla presenza quotidiana sul territorio, e non tollereremo più attacchi che ledano la dignità di chi si impegna per il bene della nostra intera comunità”.