
FOLLONICA – «Era il 13 di novembre quando, alla luce delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco in consiglio comunale sul ruolo avuto dal suo ex consigliere speciale, Vincenzo del Regno – che, anche per diretta ammissione del sindaco, ha avuto accesso ad atti non pubblici dell’amministrazione comunale – i gruppi di opposizione chiedevano l’istituzione di una commissione d’inchiesta. Un atto dovuto, previsto dal Testo Unico degli Enti Locali, per accertare gli atti, i fatti e i comportamenti dei singoli, avendo anche la possibilità di sentire amministratori e responsabili dei servizi».
Esordiscono così i conisglieri d’opposizione Emanuele Betti, Francesco Ciompi, Mirjam Giorgieri, Andrea Pecorini e Francesca Stella in una nota.
«In teoria – affermano i consiglieri comunali – si deve provvedere entro 10 giorni dalla richiesta a portare in Consiglio l’istituzione della commissione eppure di giorni ne sono passati 70. Evidentemente c’è voluto del tempo a trovare la compattezza nella maggioranza e prova ne è il silenzio assordante dei consiglieri e delle consigliere della maggioranza. Mentre il sindaco usciva dall’aula lasciando il cerino in mano ai gruppi consiliari, nessuno ha osato dire una parola per giustificare un voto contrario che ha il sapore di un atto omissivo e ostruzionistico».
«Ci chiediamo quindi: chi ha paura delle verità che la commissione potrebbe far emergere? Cosa c’è da nascondere di quanto accaduto nei primi mesi di governo, di così grave da tentare di far cadere tutto nel dimenticatoio? I nostri dubbi alimentano sospetti che non favoriscono la fiducia nelle istituzioni nei confronti dei cittadini e della democrazia. Il silenzio della maggioranza, che ha votato contro senza darne motivazione, è il frutto di un ordine di scuderia evidente nella direzione dell’ insabbiamento di quanto accaduto».
«Il capogruppo del Partito democratico Pecorini – conclude la nota – aveva già anticipato che avremmo percorso ogni strada possibile, affinché fosse affidata ai cittadini di Follonica la verità; quella verità che oggi i consiglieri di maggioranza hanno deciso che i cittadini non dovevano conoscere. Non ci resta che attendere che le indagini della procura facciano il loro corso».