
GROSSETO – «È stata una vera e propria odissea» così Giuseppe Iuorio, un nostro lettore residente da anni a Grosseto e in pensione, racconta quanto vissuto il 30 gennaio all’ospedale di Grosseto. Tanto da scrivere anche una lettera al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani.
«Il reumatologo mi ha prescritto una risonanza magnetica. Poiché sono claustrofobico la risonanza doveva essere eseguita a “basso campo aperta”. Una volta steso sul lettino ho scoperto che non avrei potuto essere sottoposto all’esame perché l’altezza tra il “soffitto” della macchina ed il lettino per una persona normale/robusta come me (non peso certamente 200 chili) era inadeguata».
«Ho cercato il responsabile del reparto, il dottor Luca Franci, che però era in intramoenia e quindi non disponibile. E nessuno era in grado di sostituirlo. Hanno iniziato a rimbalzarmi da un reparto all’altro senza però propormi una soluzione, nonostante la mia disponibilità a recarmi in strutture anche fuori Toscana pur di trovare una macchina aperta sufficientemente larga da consentirmi la prestazione. Ho solo rifiutato categoricamente di essere sottoposto a sedazione» prosegue il pazeinte.
«Sulla inadeguatezza del macchinario ci sono delle precise responsabilità che la Procura avrà modo di individuare. Mi chiedo se quando la risonanza aperta è stata acquistata, pagandola migliaia, forse centinaia di migliaia di euro, fosse stata “provata”, ovvero collaudata, o meno, circa l’adeguatezza, su una persona normale/robusta facendo “indossare” la cosiddetta “corona/ciambella”. Il tecnico mi ha riferito “Noi li abbiamo avvisati! È da tempo che la macchina è inutilizzabile” tanto che il tecnico in questione al mio arrivo, stava comodamente leggendo un libro vista l’inutilizzo del macchinario».
«Chi avrebbe dovuto controllare/collaudare l’adeguatezza di tale macchina non poteva, una volta constatata l’inadeguatezza della stessa, contattare il fornitore e chiedere una permuta?».
«Dopo circa 90 minuti ho incontravo, sempre nel reparto radiologia, un’infermiera, Vanna Proietti che, consultandosi con la sua responsabile, dottoressa Francesca Di Stefano, ha convertito la mia prestazione in Tac».
Iuorio conclude chiedendo a Giani di attivarsi affinché l’ospedale Misericordia di Grosseto possa dotarsi di una macchina per la risonanza magnetica aperta di misura normale e non stretta».