
FOLLONICA – “Vedere che il nostro progetto per la nuova scuola di Senzuno, la scuola Rodari, è stato scelto dal Ministero per promuovere i lavori finanziati in tutta Italia grazie al Pnrr riempie d’orgoglio per una scelta che sta portando i frutti sperati”. Così dichiara il capogruppo del Pd di Follonica Andrea Pecorini dopo che il ministero ha realizzato e pubblicato un video in cui si parla del progetto per la nuova scuola di via Palermo, attraverso interviste a docenti, studenti, architetti e cittadini e assessori.
“Nel 2022 abbiamo deciso di provare a partecipare ai bandi Pnrr che i vari ministeri pubblicavano per permettere all’Italia di ottenere quei finanziamenti infrastrutturali finalizzati a innovare il tessuto urbanistico esistente – spiega l’ex vicesindaco -. Abbiamo colto quella sfida e, grazie alla collaborazione fra la giunta e gli uffici comunali, abbiamo ottenuto per Follonica milioni di euro che cambieranno il volto della città. Fin da subito abbiamo interpretato il bando per la scuola Rodari come aperto a tutti e tutte coloro quella scuola la vivono quotidianamente: insegnanti, dirigenti e personale scolastico, genitori e bambini e bambine della Rodari sono stati parte integrante del processo che ha portato alla nascita del progetto che adesso sta prendendo vita in via Palermo”.
“La scuola cambia perché la didattica è cambiata e gli spazi educativi devono adattarsi a questo cambiamento, divenendo lo spazio ideale per la comunità educante di Follonica – prosegue Pecorini -. Questi mesi di cantiere hanno determinato un ulteriore cambiamento per le insegnanti e i bambini della Rodari e credo sia importante ringraziarli per lo spirito di adattamento e l’inventiva con le quali hanno affrontato questo anno scolastico, promuovendo pedibus e lezioni all’aperto”.
“La nuova scuola si integrerà nel nuovo quartiere di Senzuno e sarà universalmente accessibile e sostenibile – conclude Pecorini -: anche queste caratteristiche sono state fortemente volute perché abbiamo sempre creduto che dovessero essere gli spazi a tornare ad adeguarsi ai bisogni e alle aspettative delle persone e non il contrario. La soddisfazione di ascoltare l’entusiasmo nelle parole e negli sguardi delle persone intervistate ripaga del lavoro di questi anni”.