
GROSSETO – Un paio di settimane fa le dimissioni del presidente delle Farmacie comunali riunite Giulio Tambelli (Fratelli d’Italia) oggi il caso dell’assessore Riccardo Megale. Non c’è pace dentro la maggioranza di centrodestra che sostiene il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna. Qualche turbolenza c’era stata già alcuni mesi fa con la rottura all’interno della Lega e la fuoriuscita anche a livello provinciale di molti esponenti del Carroccio e la nascita del Noc (Nuovo Orizzonte Civico). Un’emorragia che aveva portato anche all’uscita dal partito di Salvini e dalla maggioranza di Giacomo Cerboni. Movimenti e scosse che avevano poi creato nuove tensioni anche nella definizione delle nomine nelle partecipate (per esempio la presidenza del Polo Universitario Grossetano).
È un intrigo sempre più fitto quello che si è creato nel centrodestra e che dai dissidi sopratutto alimentati con e contro la Lega rischia di trascinare tutti in un vortice dal quale potrebbe essere difficile uscirne. Dalla crisi tra Noc e Lega era saltata già una testa eccellente, quella dell’assessora al sociale Sara Minozzi con la successiva nomina dell’assessora Chiara Vazzano in quota Noc.
Una situazione che sembrava quantomeno stabilizzata su nuovi equilibri, che invece hanno retto il tempo di qualche seduta del consiglio comunale. Le critiche a Megale erano arrivate già all’indomani della nascita del Noc, soprattutto sulla gestione del suo assessorato più importante, quello alla sicurezza. Adesso il nome di Megale torna in primo piano come “nemico pubblico numero uno”. A farlo il consigliere comunale della lista Vivarelli Colonna Sindaco Andrea Vasellini (civico ma referente del generale Roberto Vannacci). In una recente intervista ha dichiarato che Megale andrebbe cambiato come assessore. Insieme a lui ci sarebbe anche il consigliere del Noc Alessandro Bragaglia, che ancora non ha confermato, e altri consiglieri.
Tutto è legato ad una lettera inviata dallo stesso Vasellini per chiedere proprio la “rimozione” di Megale. Una manovra che è arrivata anche sul tavolo del leader della Lega. Il ministro Matteo Salvini, secondo alcune indiscrezioni, pere non abbia gradito affatto le prove di forza contro il “suo” assessore e al telefono abbia alzato la voce con il primo cittadino dicendo che «Megale non si tocca».
Sullo sfondo di tutta questa confusione politica ci sono poi alcuni problemi legati alla sicurezza in città: su tutti la situazione di via Roma, ma non solo. In queste ore il sindaco è a lavoro per ricucire gli strappi e a breve è atteso un suo comunicato con il quale prenderà una posizione netta sulla questione Megale.