
GROSSETO – Si chiamavano Irno Biondi, Amedeo Rosselli Del Turco e Alfonso Schisano i tre internati nei campi di prigionia tedeschi la cui memoria è stata onorata oggi con una medaglia d’onore, consegnata in Prefettura nelle mani dei familiari.
Ad istituire le medaglie d’onore una legge dello Stato italiano che dispone la concessione di questo tipo di medaglie ai cittadini italiani militari e civili deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. In caso di militari sono persone a cui è stato negato lo status di prigionieri di guerra.
Tra vite, tre percorsi differenti, quelli ricordati oggi in Prefettura.
Il primo ad essere ricordato è stato lo sfortunato Irno Biondi, nato a Sorano nel 1924 da Gino e Ines Santarelli internato a Zeithain dove è morto nel 1944. A ritirare la medaglia il nipote, Paolo Mariotti, particolarmente commosso.
La seconda medaglia d’onore è stata consegnata ad Amedeo Rosselli Del Turco. La nipote Giovannella Rosselli, ha ricordato con commozione il nonno: «Ci ha insegnato che la vita è una cosa seria ma va vissuta con leggerezza. Ringrazio il nonno, e gli altri imi, per l’eredità morale che ci hanno lasciato e non è solo un privilegio nostro, ma di tutti».
La terza medaglia è stata consegnata al figlio di Alfonso Schisano. Schisano, nato a Casal di Principe, fu catturato mentre era di stanza in Grecia, e deportato in Germania. Il figlio Pompero lo ha ricordato con queste parole: «Sono orgoglioso di questa medaglia in ricordo di papà« e ha concluso con una speranza di pace per il mondo.
«Sono 25 anni che si commemora la giornata della memoria – ha ricordato la prefetta Paola Berardino -. Primo Levi ha detto “Questi accadimenti sono successi una volta e non è detto che non possano succedere di nuovo” quindi è giusto mantenere sempre vivo il ricordo delle atrocità e del crimine peggiore che possa esserci stato dell’uomo contro l’uomo».