
FOLLONICA – I carri di Carnevale non si costruiscono di certo da soli: lo sanno bene i volontari degli otto rioni follonichesi, impegnati tutte le sere nei capannoni alla zona industriale. Cartapesta, polistirolo, saldature e tanti colori sono gli ingredienti base con cui riescono a ricreare ogni anno quella magia che fa divertire residenti, turisti e soprattutto i più piccoli.
«I lavori bene come quest’anno non sono mai andati – dicono gli artigiani del rione Cassarello -. Ci siamo molto anticipati rispetto al solito, abbiamo iniziato prima di settembre. C’è stata molta partecipazione e siamo contenti, abbiamo ancora certe parti da finire ma siamo di sicuro in tempo». Il carro di Cassarello rappresenta i divertenti mostri del film di animazione Monsters & Co. «È stato complicato trovare il pelo del mostro principale: era bianco e abbiamo dovuto colorato, ma il risultato ci soddisfa. Tra qualche giorno c’è la prova generale per vedere le cose che mancano. Resta da lavorare solo su due altri mascheroni, ma siamo quasi pronti».
Il rione Senzuno punta sulle meraviglie d’oriente e sull’induismo: «Abbiamo ipotizzato che dio potesse non essere un uomo ma una donna – dice Silvia Manganelli, ideatrice del bozzetto -. Abbiamo preso ad esempio la dea indiana Kali, una divinità che dispensa vita e morte allo stesso tempo. La utilizziamo come pretesto per parlare di liberazione da schemi sorpassati che vedono la donna ancora legata a certe costruzioni sociali, lontane dalla parità di genere. Un’idea semplice ma con un messaggio ben preciso, che vuole essere anche un invito a disobbedire per tutte le donne per raggiungere posizioni apicali». Come sempre il rione ha investito molte energie anche nel preparare la sfilata a terra, con costumi particolari e volontarie impegnate in coreografie tutte da scoprire.
Il rione 167 Ovest Campi Alti al Mare prosegue poi sulla via della monumentalità e questa volta il tema scelto è quello dei gargoyle: «Creature che spesso celano cuori palpitanti, colmi di passione, ma fragili: combattuti tra la voglia di
amare ed il timore di essere feriti – afferma il presidente Genesio Sassara -. Anche stavolta abbiamo fatto le cose in grande. Abbiamo una squadra fantastica, non la cambierei con niente al mondo. Dai più giovani al più anziano, che ha più di ottanta anni e si impegna tutti i giorni. Ci mettono tutti una grande passione. Abbiamo prima creato il bozzetto, poi il modello e da lì stiamo realizzando tutto il carro». Anche stavolta il rione, alla sua nona vittoria consecutiva, punta molto in alto, tra grandi mascheroni e movimenti che riescono sempre a stupire il pubblico.
Al tour dei capannoni presenti anche il sindaco Matteo Buoncristiani e il vicesindaco Danilo Baietti: «I carristi stanno facendo un ottimo lavoro, li ringraziamo perché senza di loro il Carnevale non esisterebbe. Nonostante il freddo e tutte le varie problematiche tecniche riescono sempre ad arrivare in fondo e ad uscire per la prima sfilata di Carnevale».
«Siamo pienamente soddisfatti di come stanno andando i lavori – commenta Silvia Gani, presidente del rione Centro, che ha deciso di sfruttare l’ironia di Don Chisciotte per far divertire tutti con il suo carro -. Quest’anno siamo riusciti ad avere una piccola mascherata a terra, cosa che non avevamo in passato. Non possiamo partecipare alla gara della miglior mascherata perché non raggiungiamo il numero, ma aver impostato il percorso per noi è già un gran risultato. Ci saranno bei costumi e una bella coreografia. Purtroppo per ben due volte ci siamo dovuti risollevare e riniziare da capo, dopo che la gente se n’era andata. Basta una persona che rema contro e spesso il gruppo si sfalda, ma quest’anno abbiamo un bel gruppetto affiatato e ognuno ha il suo ruolo. Nel nostro piccolo speriamo di fare bella figura».
E dalla letteratura si torna al cinema di animazione con il rione Capannino – San Luigi: «Abbiamo realizzato un progetto nuovo con due giovani costruttori, Federico ed Elia, seguiti da un ingegnere – dichiara Monica Belloni -. Ora c’è da darsi da fare per incartare, dare il bianco e colorare, ma la costruzione è andata bene e abbiamo già superato la prova dell’ingegnere. È stato un bell’anno di aggregazione, ci siamo uniti ancora di più. Ci aiutiamo a vicenda e anche le ballerine vengono spesso a darci una mano». Il rione sta lavorando anche alle coreografie, che insieme alle musiche saranno attinenti al tema del film Coco e alla tradizione messicana del dia de los muertos, per «non dimenticarci di chi muore, dei nostri parenti che non ci sono più, delle nostre radici. Un argomento molto sentito sia dai ragazzi sia dalle ballerine. Siamo in crescita come rione e speriamo di fare un piccolo passo in avanti con questa edizione».
Salto di qualità al quale mira anche il rione Chiesa, con uno dei carri più grandi mai realizzato nella sua storia: «Siamo nei tempi, abbiamo lavorato molto anche in primavera, da marzo a maggio – afferma il vicepresidente del rione Marco Larini -. Volevamo fare qualcosa di impatto, che colpisse la gente e pensiamo proprio di esserci riusciti. Sabato faremo una prova generale con tutti e l’ingegnere valuterà se è tutto a posto». La testa di un enorme elefante, ispirato alla cultura africana, attende infatti di essere assemblata al resto del corpo.
«Siamo a buon punto, non vediamo l’ora – dicono poi Angelica Scalise e Cristiano Battisti del rione Zona Nuova -. Il tema è sulla salvaguardia delle api: ognuna ha un ruolo diverso. Una raccoglie il polline, un’altra porta il polline all’alveare, l’altra ha la foglia per il miele e l’ultima lo raccoglie. Sullo sfondo l’alveare. Scegliamo sempre temi che possano far felici i più piccoli: abbiamo una mascherata con sessanta bambini della scuola di via Cima Rosa, siamo l’unico rione che prende bimbi di prima e di seconda elementare. Un bell’impegno, ma ci fa sempre molto piacere».
Colori accesi per il carro del rione Pratoranieri, tra bottiglie di Coca Cola giganti, lattine, una testa gigante e lo spirito tipico della Pop Art: «Un tema innovativo, abbiamo voluto provare qualcosa di diverso – afferma il presidente Giacomo Manni -. La Pop Art prende beni di consumo della quotidianità e li trasforma in opere d’arte, per far riflettere chi osserva. Colore, energia movimento, con immagini che sembrano uscire dal carro e proiettarsi nella sfilata. Un carro ambizioso che speriamo piaccia e faccia divertire i partecipanti. Il lavoro nel corso degli anni aumenta sempre di più e il mio più grande ringraziamento va ai volontari, gli artigiani, le ballerine, i carristi, i partecipanti alla mascherata a terra e a tutti coloro che rendono il Carnevale così speciale».
Nella galleria trovate le foto del giro dei rioni, a cura di Giorgio Paggetti. Non resta che aspettare domenica 2 febbraio per la prima sfilata del Carnevale di Follonica 2025.