
GAVORRANO – L’assessore Massimo Borghi replica alle parole del consigliere di minoranza Andrea Bartolozzi, e lo fa ripercorrendo quelle che sono state le sue posizioni sulla vicende del polo industriale di Scarlino a partire dal 2015.
«Ero indeciso se rispondere o meno al livoroso attacco dell’ex consigliere di maggioranza Bartolozzi sferrato al sottoscritto a proposito della questione riguardante la Venator di Scarlino ed al rischio di vedere centinaia di lavoratori perdere il proprio posto di lavoro, aumentando a dismisura la situazione di precariato economico e sociale che vive la nostra zona e l’intera provincia».
«Del resto vengo sottoposto da anni ad attacchi personali, quindi sono abituato insieme al mio partito, Sinistra Italiana, a respingere al mittente le varie accuse in particolare quando sono prive di fondamento come in questo caso. Ringrazio il consigliere Bartolozzi, eletto con la maggioranza e poi legittimamente passato alla minoranza, di darmi la possibilità di chiarire la mia posizione, contribuendo anche a fargli riacquistare la memoria che, evidentemente, ha perso. Già nel 2015 si parlava di crisi dell’allora Tioxide, ponendo il problema di dove si sarebbero dovuti abbancare i gessi rossi in vista dell’esaurirsi della cava sita in località Montioni».
«Nel silenzio totale su questo tema decisi di avanzare una proposta, insieme al mio partito ed alle forze che all’epoca mi avevano sostenuto nella tornata amministrativa del 2013. Dopo un confronto profondo e serio con le varie rappresentanze sindacali che agivano nell’area del Casone di Scarlino, con esperti, con alcuni lavoratori dell’impianto e con molti cittadini del mio comune, lanciai l’idea di abbancare i residui della produzione del biossido di titanio nella cava della Bartolina che, a mio avviso, e su questo non ho cambiato idea, sarebbe stato un sito molto più idoneo rispetto cava in loc. Vallina. La proposta suscitò una discussione molto importante sia da parte dei favorevoli che dei contrari, fino a che, come molte altre cose della politica, finì nel dimenticatoio. Mai in quella fase, né dopo, ho mai parlato di chiusura della fabbrica, cosa da me ritenuta una sciagura economico-sociale».
«A tutt’oggi reputo ancora valido il succo di quella proposta, perché ritenevo e ritengo che la cava della Vallina presenti problematicità più difficili da risolvere. Da quel periodo ad oggi, mentre Bartolozzi non se ne accorgeva, le cose sono molto cambiate: in primis Venator è diventata proprietaria della cava della Vallina, e questo cambiamento è fondamentale per ogni tipo di discussione attuale sul collocamento dei gessi rossi, ma soprattutto la Venator ha lasciato soli i lavoratori e la dirigenza della fabbrica di Scarlino, aprendo di fatto una crisi della quale, ad oggi, è difficile capire il finale».
«Una cosa per me è chiarissima: la mia posizione. Io sto dalla stessa parte, come sempre sono stato, ovvero dalla parte dei lavoratori. Parlano per me le lotte operaie alle quali ho partecipato fin da ragazzo, nella nostra zona, nella vicina Piombino, nella lontana Torino durante le lotte alla Fiat, per me è una collocazione naturale, per cultura personale e politica. Io sto da sempre con i lavoratori, con coloro ai quali vengono fatte pagare tutte le crisi. Non ho mai dimenticato che provengo da una famiglia operaia e che devo ai minatori di Gavorrano, alle loro lotte, ai loro sacrifici, la crescita della mia consapevolezza politica. Vorrei ricordare allo smemorato Bartolozzi che, nel 2012, si era candidato nella mia lista per le comunali e, nel 2018, in pieno dibattito sui gessi rossi, non poté essere presente nella lista che sostenevo solo a causa di problemi personali, ma la appoggiò, spero che ricordi il perché».
«Leggendo attentamente l’articolo, viene a galla il motivo di tanto astio e livore che ha portato al suo insensato attacco del tutto privo di fondamento. La parola che svela il mistero è “assessore”: sì, io sono stato scelto per questo ruolo dalla Sindaca di Gavorrano, Stefania Ulivieri, della cui fiducia vado fiero e con la quale collaboro quotidianamente, insieme agli altri colleghi della Giunta, appoggiando e sostenendo il suo lavoro per la crescita di Gavorrano e per rispondere ai bisogni dei cittadini, lavoro nel quale mi impegno, proprio perché sono in pensione, con molta costanza e presenza. E sarà lei (la Sindaca Ulivieri) e non Bartolozzi a giudicare il mio lavoro per la comunità gavorranese. Come fatto per tutta la mia vita politica, sono al servizio dei cittadini del mio Comune con i quali mantengo da sempre un rapporto serio e sincero, rendendo il mio lavoro di amministratore lineare e trasparente e, soprattutto, non uso mai notizie false per screditare gli avversari».
«A tal proposito sono a disposizione del consigliere Bartolozzi per un confronto pubblico sul tema da lui sollevato, fatto da documenti e da prese di posizione che conservo nel mio fornitissimo archivio personale, ma soprattutto mettendoci come sempre la mia faccia ed il mio modo di essere e di fare politica».