
GAVORRANO – “Siamo molto soddisfatti che al consiglio comunale di Gavorrano abbiano partecipato oltre che ai sindaci, ai sindacati e ai lavoratori, anche i parlamentari della Repubblica eletti nel territorio e i consiglieri della Regione Toscana”. Così commenta Roberto Bocci, segretario territoriale del sindacato Ugl e Rsu Venator, sull’incontro che si è tenuto a Gavorrano per discutere della crisi di Venator.
“Apprezziamo al tempo stesso – continua – che le istituzioni locali abbiano scritto di concerto una lettera alla proprietà Venator, perché questa riveli definitivamente le carte e si esprima nel più breve tempo possibile, sul futuro della fabbrica di Scarlino. Come Ugl crediamo che ormai tutti gli alibi siano caduti e l’impegno che anche i parlamentari stanno mettendo per cercare una soluzione a livello ministeriale, ci fa sperare nel futuro. Il messaggio inviato dal ministro Urso che l’onorevole di FdI Fabrizio Rossi ci ha letto durante il consiglio comunale, è stato un passaggio molto importante per poter portare la discussione della nostra vertenza nei tavoli più alti. Sappiamo che essendo un’azienda che ormai conta meno di 250 dipendenti, prima di questo passaggio dovremo necessariamente aprire il tavolo di crisi regionale, del quale come sindacati, abbiamo già chiesto la convocazione ed a breve dovrebbe esserci un incontro, come dichiarato dall’assessore regionale”.
“Adesso non è più il momento di piangerci addosso né di ricercare le colpe di tutta questa situazione – continua Daniele Barometri di Rsu Ugl Venator -. Molte volte abbiamo parlato di ritardi nelle autorizzazioni o di progetti incompleti, ora dobbiamo fare un passo in avanti e portare le nostre istanze all’attenzione del Ministero del made in Italy, per cercare di dare una svolta decisiva a questa vertenza. Il trascorrere del tempo ha fatto si che molti lavoratori abbiano lasciato la fabbrica, perché stremati da un anno di cassa integrazione che ha messo a dura prova dipendenti Venator e indotto, i quali spesso purtroppo non hanno nemmeno gli ammortizzatori sociali”.
“A questo punto – continua Bocci – le parole d’ordine sono mettere in sicurezza i lavoratori, trovando un accordo con la direzione aziendale per prorogare per un ulteriore periodo la cassa integrazione. L’azienda ha identificato nel contratto di solidarietà il migliore strumento per poter garantire i lavoratori e lo stabilimento, e già da questa settimana ci metteremo al tavolo della trattativa per raggiungere questo obiettivo”.
“La strada è ancora molto lunga – conclude Bocci -, ma ciò che ho voluto esprimere a Gavorrano nel mio intervento è che dobbiamo percorrere tutte le possibilità e provare fino all’ultimo a salvare la nostra fabbrica, che per decenni ha contribuito a diffondere ricchezza nel territorio grossetano, sia dal punto di vista salariale che di opportunità lavorative. Voler far credere che nel nostro comprensorio, il turismo possa sopperire all’industria, è intellettualmente scorretto, perché chiunque lo abbia fatto o lo facesse in futuro, mente sapendo di mentire”.