SCARLINO – «Oggi, lunedì 30 dicembre, siamo stati costretti a rimandare la seduta consiliare a causa di un errore materiale: nella convocazione inviata per Pec mancavano gli allegati alla proposta di deliberazione sulle misure di razionalizzazione delle società partecipate dal Comune».
A spiegarlo è il sindaco di Scarlino, Francesca Travison.
«Purtroppo – dice – come maggioranza non ci siamo resi conto dell’errore perché avevamo affrontato l’argomento in una riunione valutando e discutendo gli atti di persona, quindi la convocazione per noi rappresentava una formalità e causa anche le feste non abbiamo prestato attenzione alla mail».
«C’è da sottolineare che è stata inviata il 20 dicembre, quindi le minoranze avrebbero potuto tranquillamente avvertire l’ufficio segreteria del disguido, ma entrambi i gruppi hanno preferito farlo sapere durante la seduta di oggi, così da uscire sulla stampa locale gridando allo scandalo e portando a rimandare il consiglio comunale a domani, martedì 31 dicembre dopo l’assise aperta su Venator. Capiamo che le minoranze abbiano bisogno di visibilità, ma ripeto si è trattato di un errore materiale non derivato da nessuna volontà politica. Mi sono scusata con i consiglieri durante la seduta di questa mattina e mi dispiace ora leggere sulla stampa le loro esternazioni, considerato che sanno bene che non è un disguido dovuto alla maggioranza».
«La domanda che mi pongo è poi un’altra. Perché il consigliere Niccolini non ha accettato di sospendere la seduta per leggere i documenti e poi andare a votazione? Ha risposto che serviva più tempo, e poco prima aveva sostenuto di aver aperto la mail soltanto nella serata del 29 dicembre. Delle due l’una, o avrebbe studiato di notte oppure si è voluto cercare un pretesto per uscire sulla stampa gridando allo scandalo. La consigliera Faenzi ha ribadito che domani non sarà presente perché deve lavorare. Ma non potevano leggere gli atti questa mattina e dopo discuterne insieme? Ma per un briciolo di presenza sulla stampa forse conviene complicare le cose».