
FOLLONICA – Un’aggressione premeditata. Lo hanno aspettato fuori per picchiarlo con spranghe, bastoni, bottiglie di vetro. «Ho creduto che sarei morto». Così un ragazzo di 20 anni racconta quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica a Follonica, subito fuori da un locale in cui aveva fatto serata a ballare con altri quattro amici.
Due ventenni e tre ragazzi minorenni, di 17 anni. Sono partiti da Grosseto per andare a ballare a Follonica. Nel locale però in breve tempo sono stati accerchiati da un gruppo di ragazzini di una 20ina d’anni. Hanno chiesto da dove venissero, e hanno iniziato ad importunarli. Spintoni, pestoni sui piedi, dispetti vari. Tanto che i ragazzi si sono rivolti al buttafuori che non è parso sorpreso del comportamento del gruppetto ed è andato redarguirli al loro tavolo. I molestatori allora hanno fatto la mossa che sembra pacificare tutto “dai abbiamo scherzato, diamoci la mano”.
Dopo poco sono usciti.
Quando, verso le tre del mattino, anche il gruppo di grossetani è uscito dal locale si è trovato davanti un muro. Quello degli aggressori. «Uno di loro – racconta la madre di uno dei ragazzi aggrediti – si è parato di fronte all’amico di mio figlio. “Che vuoi, perché mi guardi?” gli ha detto. Ha tirato fuori un manganello a scatto pieno di punte di vetro e glielo ha iniziato a dare addosso. Mio figlio allora si è messo in mezzo per proteggere l’amico e gli altri non aspettavano altro, gli sono piombati tutti addosso con calci, manganellate, bottiglie, mentre altri tenevano all’angolo i tre ragazzini minorenni. L’altro si è divincolato e ha chiamato i carabinieri, ha tirato su mio figlio sono scappati e si sono nascosti. All’arrivo di un’auto hanno tentato di fermarla, e invece dentro c’erano di nuovo gli aggressori».
Un racconto dell’orrore. Una furia cieca e sorda, oltre che immotivata. «Mi sono rannicchiato per cercare di parare i colpi che mi arrivavano addosso, sentivo il sangue che usciva e fluiva via» ha raccontato ancora sotto choc. Una situazione che ricorda quella in cui perse la vita il giovane Willy Monteiro Duarte.
Poi l’arrivo dei carabinieri con l’ambulanza e il trasporto all’ospedale di Massa Marittima, dove al giovane sono state riscontrate due profonde lesioni alla testa, un trauma cranico ed ecchimosi e lesioni su tutto il corpo, soprattutto al volto. È stato tenuto in osservazione per scongiurare il rischio di emorragie interne.
«Quando alle 4 di mattina è squillato il telefono e mi hanno detto che mio figlio era stato aggredito mi si è fermato il sangue – racconta la madre -. una volta in ospedale i sanitari ci hanno detto che questa era la prassi del sabato sera. Ragazzi aggrediti a Follonica. Sempre ragazzi di fuori, come se gli aggressori, che secondo mio figlio, dalla parlata, erano misti, alcuni italiani, campani e altri stranieri, arabi, scegliessero accuratamente gente non follonichese, forse per non rischiare troppo».
«Questi sono dei delinquenti e vanno assolutamente fermati – prosegue la mamma – perché non succeda ad altri quel che è successo a mio figlio. Sono dei vigliacchi, in 20 contro uno, con bastoni e spranghe, con cocci di vetro sui manganelli. Se la sono presa con loro perché si vedeva che erano bravi ragazzi che non cercavano rogne. Dove sono le famiglie di questi ragazzi?».
Intanto le famiglie dei due ragazzi aggrediti (anche il primo ha riportato alcune lesioni) hanno sporto denuncia: «Alle 6.30 siamo andati dai carabinieri di Follonica ma avevano problemi alla linea internet e quindi siamo venuti a Grosseto. La cosa non finisce qui. Io voglio giustizia per mio figlio e la certezza che nessun ragazzo, nessun genitori, si trovi a passare quel che stiamo passando noi».