FOLLONICA – “Chiediamo che sia convocato un Consiglio comunale aperto per discutere della crisi Venator e proporre azioni a supporto dei lavoratori e delle lavoratrici”. Questo è quanto chiedono in una lettera, inviata al sindaco e al presidente del Consiglio comunale, Andrea Pecorini per il gruppo Pd, Francesco Ciompi per Follonica a sinistra ed Emanuele Betti per il gruppo Andrea Pecorini Sindaco. Oggi pomeriggio i consiglieri di opposizione di Follonica hanno aspettato davanti ai cancelli dell’azienda i lavoratori e le lavoratrici riuniti in assemblea e condiviso la necessità di un presidio istituzionale continuo.
“Fra poco più di un mese, il 31 gennaio, arriveranno a termine gli ammortizzatori sociali per i lavoratori e le lavoratrici di Venator e dopo l’ultimo incontro che l’azienda ha avuto con la Regione Toscana e i rappresentanti dei lavoratori sembra sempre più lontana l’ipotesi di una riapertura dello stabilimento – proseguono i consiglieri -. Riteniamo prioritario mettere a fuoco pubblicamente la situazione e coinvolgere tutta la cittadinanza affinché siano chiare le ricadute della crisi”.
“Come gruppi di opposizione – affermano – chiediamo pubblicamente a questa Amministrazione di convocare nel mese di gennaio un Consiglio comunale aperto ai lavoratori e alle lavoratrici di Venator e dell’indotto e ai loro rappresentanti, all’azienda Venator, alle parti sociali, alle associazioni di categoria, alle società del terzo settore, al Governo, alla Regione, alla Provincia e ai sindaci e sindache del territorio affinché insieme si possa approfondire la situazione e supportare i lavoratori e le lavoratrici dell’azienda e dell’indotto”.
“Il termine della cassa integrazione e l’incertezza sulla ripartenza della produzione, lasciano presagire l’impossibilità di proroga degli strumenti di solidarietà e di supporto al reddito. Questo rischia di avere pesantissime ripercussioni sulle famiglie coinvolte e sull’intero territorio, andando a colpire il potere di acquisto di famiglie ed imprese, in un circolo vizioso che impoverirà irreversibilmente la nostra città – proseguono dall’opposizione -. La crisi Venator si inserisce in un contesto già reso difficile dalla decennale crisi legata alle industrie dell’acciaio di Piombino che vede coinvolti moltissimi nostri concittadini e che sembra ancora lontana da una positiva soluzione. Non dimentichiamoci, inoltre, che Venator è parte integrante di una filiera di economia circolare che utilizza il prodotto di scarto delle marmifere di Carrara, la marmettola, nella propria produzione. Questo ci dà la dimensione di quanto l’eventuale chiusura di Venator possa impattare ben oltre il nostro territorio”.
“Per questo come gruppi di opposizione lanciamo un appello a tutte le realtà cittadine partendo da sindacati, associazioni imprenditoriali e del terzo settore ma anche a tutte le singole comunità attive nel territorio perché ci si incontri per condividere l’analisi e costruire proposte concrete. Nei prossimi giorni inizieremo ad incontrare sindacati e rsu aziendali e chiederemo che sia convocata anche la terza commissione consiliare permanente, affinché si dia vita ad un vero e proprio ‘presidio istituzionale’. Solo se saremo in grado di collaborare travalicando le differenze di parte potremo provare ad affrontare la crisi che stiamo vivendo”.
“Siamo altresì convinti – concludono dall’opposizione – che l’Amministrazione comunale non possa rimanere inerme davanti a questa dirompente crisi e alle crescenti difficoltà di carattere economico e sociale del nostro territorio e che suo compito sia quello di aprire un dialogo diretto con la dirigenza Venator e di sostenere una chiara indicazione politica di supporto ai lavoratori e alle lavoratrici di Venator e dell’indotto, così come ai lavoratori e alle lavoratrici delle acciaierie di Piombino”.