
GROSSETO – Può sembrare pura fantasia ma non lo è. A farla diventare realtà ci penseranno i ragazzi e le ragazze di Atracto (Associazione traumi cranici toscani ets) aiutati da quelli dell’associazione culturale Masaccio.
“La nostra Divina Commedy” (“come distruggere Dante in quattro e quattr’otto” riporta la locandina) è uno spettacolo teatrale scritto da Silvano Alpini e andrà in scena mercoledì 18 dicembre alle 16 a Palazzo Chigi, alla presenza di Alessandra Locatelli (ministro per le disabilità), di altri suoi colleghi e sottosegretari.
Sul palco a Palazzo Chigi saliranno Stefania D’Amico, Alessia Centi, Leonardo Crulli, Lorenzo Giusti, Daniele Giuliani, Daniela Gori, Stefano Grazi, Laura Gullo, Laura Meucci, Simona Rotundo, Barbara Massini, Giulia Mazzuoli, Selene Cannelli, Catia Pacifici, Maicol Mazzi Tonini, Lucia Guazzi e Sara Goiorani.
Lo spettacolo, nato dal progetto Indica, promosso da Atracto e Nomos e sostenuto da Fondazione Cr Firenze, sarà interpretato da attori con cerebrolesioni e non. «Il teatro ha permesso di esprimere al meglio anche i talenti nascosti delle persone con disabilità – racconta Miriam Valiani, riferimento grossetano di Atracto e madre della giovane Selene –. È stata un’occasione per dare valore a ogni differenza, permettendo loro di esprimersi al meglio, tutti insieme, ognuno con il proprio caleidoscopio di emozioni».
La Divina Commedy, che unisce performance artistica e inclusione sociale ai valori della solidarietà, porterà in scena uno dei vari progetti ai quali l’associazione Atracto partecipa sin dalla sua nascita.
Arrivare a Roma con uno spettacolo teatrale sarà per tutti una grande emozione nonché un momento di crescita. «Il teatro, potente strumento di espressione e inclusione, è stato il luogo dove si è dato vita a un processo di
creatività e amicizia capace di ridare un nuovo significato all’esistenza e una nuova direzione a chi ha visto la propria esistenza interrotta da una grave evento traumatico, ma che ora sta ricostruendo la propria vita attraverso il recupero del movimento, della parola e della relazione», commenta Gaia Guidotti, vicepresidente di Nomos.