FOLLONICA – Lunedì scorso è venuta a mancare Paola Chelli vedova di Florio Macciò; nata alla Stazione di Giuncarico a San Martino nel 1947, Paola era la figlia di Silio, il fabbro della Stazione e di Maria Bastieri. Paola si era trasferita a Follonica nel 1970 dopo il matrimonio con Florio, dal quale era nato David. Fin da giovanissima aveva vissuto a Senzuno e non se n’era più allontanata.
Paola si è fatta amare ed apprezzare per la sua indole dolce e sempre pronta ad aiutare chiunque avesse un bisogno. La sua attività lavorativa l’aveva portata a stringere amicizie e a regalare un sorriso a tutti; fin da giovanissima aveva lavorato al pubblico, in particolare al “Marco Polo” di Grosseto, un supermercato che i vecchi grossetani ricorderanno e dal fioraio “Giusti”, sempre di Grosseto in zona via Mazzini. Poi dopo il matrimonio aveva proseguito sempre in questo settore, lavorando in supermercati e pizzerie di Follonica, alle scuole, in un caseificio.
Da oltre dieci anni frequentava l’Università della Libera Età di Follonica e si era distinta come “attrice” nel tradizionale saggio teatrale di fine anno diretto dal professor Domenico Lobianco. Riusciva ad interpretare ruoli diversi, tutti estrosi ed esuberanti che strappavano a tutti un sorriso, con i suoi cappelli colorati o le sue parrucche improbabili, accompagnati da gesti ed esternazioni che lasciavano un segno sulla scena.
Sono stati tantissimi gli amici e le amiche di Paola e del figlio David, che hanno voluto dare l’ultimo saluto a questa Donna, descritta da tutti come “solare, speciale, con un sorriso negli occhi che ti lasciava serenità”. Si, era così Paola, sempre sorridente e pronta a tenderti la mano. Una Donna semplice ma che si era attirata a se amicizie e simpatie.
Il figlio David, il fratello e la sorella di Paola, i cugini ed i nipoti, desiderano ringraziare tutti quelli che l’hanno voluta ricordare e salutare in questi giorni. Un ringraziamento speciale al Reparto malattie infettive di Grosseto per tutto quello che fatto per alleviare le sue sofferenze e cercare di risolvere la sua patologia.